da Teheran
I palestinesi hanno mostrato di voler «continuare la resistenza e la lotta contro gli occupanti», cioè Israele, e «lentusiasmo e la speranza hanno invaso tutta la terra occupata di Palestina». Così il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Hamid Reza Asefi, ha salutato la vittoria di Hamas nelle elezioni palestinesi. Fin dalla sua fondazione, nel 1979, la Repubblica islamica iraniana ha sostenuto i gruppi radicali palestinesi, e si è sempre opposta a una soluzione di compromesso con Israele, di cui non riconosce il diritto allesistenza.
Analoghe le reazioni in Egitto, dove i Fratelli musulmani, la principale forza di opposizione, si sono felicitati «per questa vittoria eclatante e per essersi (Hamas) mostrato allaltezza delle sue responsabilità», ha detto il portavoce dellassociazione fondamentalista, Essam al-Aryane. «Hamas deve approfittare della lezione appresa dalla lotta palestinese passata e riunire i ranghi della società per presentare un fronte unito in Parlamento», ha aggiunto. Secondo Aryane, Hamas «non ha mai fatto ricorso alla violenza. Ha condotto la resistenza contro Israele, che non può essere considerata violenza».
Da Davos, in Svizzera, il presidente del Pakistan Pervez Musharraf ha difeso un approccio pragmatico ai risultati delle elezioni palestinesi. «Non sono daccordo con la chiusura - ha detto -. Penso che dobbiamo agire basandoci sulla realtà.
Il presidente algerino Abdelaziz Boutlefika ha detto che il popolo palestinese «ha mostrato al mondo intero la sua capacità di gestire gli affari del suo Paese, e che è il solo arbitro del suo destino».
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