L’Italia chiede ai suoi yankee un posto ai Giochi

da Milano

Lampadine di troppi colori, ma il nuovo sponsor è l'Enel e nel gran caldo preferisce luce all'acqua da mettere sul fuoco dell'ottimismo esagerato, sulla nazionale di basket che ieri ha iniziato il cammino che porta verso l'Europeo in Spagna (3-16 settembre), volo diretto per le Olimpiadi di Pechino soltanto se Azzurra arriverà sui due gradini più alti del podio, dove sognano di saltare in tante, almeno altre sette. Altrimenti, per le squadre giunte fra terzo e sesto posto, torneo di ripescaggio nel luglio del 2008. Obiettivo olimpico che vuol dire medaglia continentale: «Questo è l'unico bersaglio che cerchiamo» dice il ct Carlo Recalcati, con la voce giusta perché conosce troppo bene certi polli di batteria, fra giocatori e dirigenti, prima di presentare la squadra che oggi a Bormio inizierà il lavoro di 45 giorni con 15 partite in programma, saltando dalla Valtellina alla Sardegna, da Atene a Bamberg. Per chiudere con l'amichevole romana il 30 agosto contro la Grecia, a ingresso libero, prima di puntare verso Alicante, sede del girone di qualificazione con Slovenia, Francia e Polonia. Per un giorno allegria senza guardare troppo alle sfumature, cercando subito di far capire a tutti che l'esordiente Bargnani, eh sì, è andato prima nella Nba che in Nazionale, il falco Belinelli, appena ingaggiato dai Warriors per fargli sentire il sole di San Francisco e il metallo della Nba e il Gengis Gallinari, appena diplomato con un polemico 70 che lo ha irritato, sono oro, ma soltanto se saranno aiutati a non considerarsi preziosi ed intoccabili. Nel giro Nba non ci sarà il Mancinelli che ha fatto una buona figura nei tornei estivi americani ma all’offerta di Portland ha preferito un triennale con la sua Fortitudo. E allora fermiamoci ai tre che dovranno camminare su trapezi differenti per arrivare al podio e alle Olimpiadi con i veterani guidati da Galanda e dal Basile appena rimessosi da una frattura alla testa del perone, dagli uomini d'argento di Atene, con i molti esordienti che ora cercheranno un posto e la verità. Recalcati e il suo esercito con la struttura sanitaria come pilastro della saggezza, il micione Charlie che sa quello di cui ha bisogno per arrivare sulla vetta: «Non so se preferivo la nazionale degli operai, di certo questa ha ingegneri ed architetti. Si punta al massimo obiettivo, si sogna per il futuro. Siamo in 18, media età sotto i 24 anni. Arriverò a scegliere i 12 da portare in Spagna il prima possibile. In mente ho una squadra con 4 lunghi, 5 guardie e un'ala piccola. Da aggiungere un regista, un pivot o un'altra ala.

Corsa difficile, nessuno ha il talento di Grecia e Spagna, poi, insieme a noi, Lituania, Germania, Russia, Turchia e Croazia. Ho presentato la nazionale per gruppi, ma da oggi sarà un blocco unico. Deve esserlo. Difesa e talento. Difesa e fantasia. Ma soprattutto squadra».

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