«L’Italia cresce anche oltre le previsioni»

L’Italia cresce di mezzo punto sopra le attese e non esistono differenze significative tra le stime del Fmi e quelle degli altri organismi internazionali, più «generosi» rispetto all’1,5% di sviluppo dell’economia italiana attribuita dall’istituto di Washington al nostro Paese. Il messaggio positivo è arrivato dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ai lavori del Fondo a Singapore. Le divergenze nelle previsioni riguardano «qualche decimale, stiamo lì», ha aggiunto il numero uno di via Nazionale. Un ottimismo di fondo arriva anche dal G7, che al termine delle riunioni di ieri ribadiva come la crescita globale continui, anche se metteva in risalto il venire alla luce di rischi potenziali: inflazione, protezionismo e tensioni finanziarie se il rallentamento dell’economia Usa dovesse essere più forte e prolungato. Un ulteriore rischio, facevano rilevare fonti del summit, è che una decelerazione dell’economia possa frenare il processo di riforme strutturali, anziché proseguirlo con forza come raccomandano le principali organizzazioni internazionali. In questo contesto, dopo anni vissuti da fanalino di coda, l’Europa si muove meglio rispetto a Giappone e Stati Uniti, e l’invito al Vecchio Continente è di approfittare al massimo di questa fase positiva.

Secondo il governatore, comunque, il rallentamento Usa non sarà stravolgente: «Non ci saranno drammi, l’impressione è che si tratti di un raffreddamento» e la crescita è ora «ben distribuita» e meno dipendente dal traino americano.

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