«L’Italia è degli italiani l’identità va salvaguardata»

Roma«L’identità va salvaguardata. Noi di destra l’abbiamo sempre sostenuto. E adesso Berlusconi ha interpretato il sentimento della maggioranza dei cittadini».
Condivisione assoluta?
«D’accordissimo con lui».
Ministro La Russa, no all’Italia multietnica, sì invece ad un Paese multirazziale?
«L’Italia è fatta dagli italiani. Da chi vi è nato, da chi è figlio di italiani, da chi ha preso la cittadinanza dopo tanti anni di residenza regolare. Ma non c’entra nulla il colore della pelle. E poi...».
Continui.
«Il termine multirazziale fa rima con razzismo».
Addirittura?
«Non vi possono essere differenze e chi diventa italiano deve avere pari diritti. Detto questo, dobbiamo mantenere e salvaguardare identità, storia, tradizione».
Ecco il pensiero di destra. Anche se la Lega...
«La Lega cosa?».
Il Senatùr rivendica una linea che «fa proseliti». E Calderoli darebbe la tessera al premier.
«Guardi, se Berlusconi avesse voluto la tessera della Lega, non avrebbe fatto il capo del Pdl».
Orgoglio pidiellino?
«Orgogliosi di avere il presidente del Consiglio leader del partito più grande, che ha la sua forza nel non aver mai bisogno di esagerare per fare proseliti».
Frecciatina agli alleati?
«Abbiamo un grande rapporto d’amicizia con la Lega, a cui però devo fare un appunto».
Prego.
«Premesso che non mi riferisco ai vertici, quindi né a Umberto Bossi né ai ministri, penso che ogni tanto qualcuno esagera. E spara alto per avere più voti».
Si riferisce a Matteo Salvini?
«È un bravo ragazzo, ma sa benissimo che riservare posti ai milanesi nei mezzi pubblici è impossibile e dannoso».
Dannoso?
«Rende difficile portare avanti le politiche sulla sicurezza. Serve fermezza, senza esagerare. Altrimenti, avremo più difficoltà a far girare i militari o prevedere sorveglianti in carrozze a rischio».
Torniamo al Pdl. Quanta distanza c’è tra le parole di Berlusconi e quelle di Gianfranco Fini?
«Nessuna. Accenti diversi ma stessa sostanza».
Sarà.
«Non c’è contrasto, davvero. Ad esempio, anche Fini pensa che i respingimenti di clandestini in acque extraterritoriali sono corretti. Ci sarebbe divergenza se dicesse che la nostra identità va annacquata, che i crocifissi vanno tolti dalle scuole».
Parliamo di «gufi» finiani.
«Gufi?».
Giampaolo Pansa, sul «Riformista», scrive che in An c’è chi tifa per un tonfo del Cavaliere.
«Pansa è bravissimo quando tratta di storia, ma stavolta ha preso una cantonata. E la mia candidatura alle Europee è la “prova provata” che chi proviene da An è impegnato in prima linea per il successo. Per dire, a chi nel Nord aveva magari votato Lega, che la ricreazione è finita, è tempo di tornare a casa. E conquistare consensi fuori dall’orticello, dallo sfacelo Pd, con i nostri alleati».
Lei è l’unico ministro candidato.
«Dopo aver dato la mia disponibilità, convinto che la mia scelta potesse valere come garanzia, mettendoci la faccia, ho affidato la decisione a Berlusconi. E poi, a 24 ore dalla presentazione delle liste, Letta, Bondi e Verdini, in mia assenza, hanno concordato sull’opportunità. Quindi, non ho fatto un blitz. Ho un buon rapporto con tutti, pure con Mario Mauro. E farò votare per primo Berlusconi, poi il sottoscritto».
Qual è l’obiettivo finale?
«Eleggere più di 30 parlamentari e provare a superare il 40%».
Dopo 40 anni, l’abbraccio tra le vedove Pinelli e Calabresi.
«Un altro tassello verso la costruzione della memoria condivisa, a cui lavoro da tempo».
Amnistia per gli ex terroristi?
«I tempi non sono maturi per dire: chi ha sbagliato non deve pagare. E chi non è stato in galera, chi è fuggito, non può sperare in un colpo di spugna».
Sicurezza: presto l’ok al ddl.
«Va tutto bene. E adesso, in accordo con Maroni, intendiamo prolungare il servizio di pattugliamento misto, tra Forze armate e Forze dell’ordine, che scade a giugno. E vorremmo allargare il raggio d’azione, per raggiungere anche Comuni come Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo».
Serviranno più uomini?
«L’obiettivo minimo è di arrivare a 4.000 militari, invece degli attuali 3.000, raddoppiando gli uomini nei pattugliamenti, che finora sono 1.000. L’obiettivo massimo punta a 6.000 unità».
Intanto, ha lanciato la proposta di legge della «mini-naja».
«Il progetto prevede lo stage di un mese per i giovani che, su base volontaria, intendono passare un periodo di preparazione atletica e militare con i corpi delle Forze armate, unendo anche educazione civica, solidarietà e volontariato. Si parte con gli Alpini, poi si passa ai paracadutisti».
Nodo Province. Berlusconi ribadisce che intende «superarle».
«Non dobbiamo pensare ad un problema con la Lega: la questione rientra nel programma di centrodestra. Semmai, discutiamo come, quando, dove. In questi 5 anni, mettiamole alla prova e vediamo se riescono a diventare smilze come acciughe».
Ministro, chiudiamo con il gossip. Cavaliere sotto tiro?
«Berlusconi è inattaccabile, fa tutto alla luce del sole. Non come certi soloni di sinistra che fanno una faccia dentro e una fuori.

Lui ha il gusto di stare con i giovani e lo mostra apertamente: non ha nulla da nascondere».
«Effetto Veronica»: influirà sulle sorti del Pdl?
«Finché la sinistra, invece di occuparsi di questioni concrete, si affida al gossip e ad Annozero, vuol dire che abbiamo fatto centro. E tutto ciò mi rassicura».

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