L’Italia guida la corsa europea dell’auto

da Milano

In Europa l’auto continua a correre. E l’Italia non resta indietro, anzi: a febbraio nel nostro Paese le immatricolazioni sono cresciute del 6%, mentre in Europa sono state pari a 1.079.101 unità, ossia il 2,1% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma a premere l’acceleratore è soprattutto il gruppo Fiat, che ha superato il mercato, immatricolando nell’Europa Occidentale quasi 92mila vetture e aumentando così i volumi del 12,1%. La quota di mercato è del 9% (+0,5% rispetto al mese precedente e +0,8% rispetto a febbraio 2005).
Se si considera invece la cosiddetta «Europa allargata» a 23 Paesi, le vetture Fiat Auto immatricolate sono state oltre 95mila con una quota pari all’8,8% (8,4% nel mese precedente e 8,1 nel febbraio 2005), pari all’11,5% di volumi in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, ossia più di cinque volte la crescita del mercato.
Fiat Punto si conferma la vettura più venduta in Europa, con oltre 34mila immatricolazioni. E la sola Grande Punto fino a oggi è stata ordinata da oltre 180mila clienti, dei quali più di centomila in Italia. «Questi risultati - commenta in una nota il gruppo guidato da Sergio Marchionne - sono la dimostrazione di un forte apprezzamento da parte di tutti i mercati europei». Il marchio Fiat ha immatricolato oltre 69mila vetture nell’Europa occidentale, il 19% in più rispetto a febbraio 2005. Regina delle city car si conferma Fiat Panda, con una quota del 27,4% di mercato. I risultati hanno dato gas anche al titolo del Lingotto, che ieri ha chiuso a 9,314 euro (+1,94%) dopo aver segnato i nuovi massimi dal dicembre 2002.
Tra le maggiori case straniere primeggia Volkswagen che registra a febbraio un incremento delle immatricolazioni del 9,1%, seguita da Toyota (+5,5%), DaimlerChrysler (+1,9%), Bmw (+1,5%) e dal gruppo Psa Peugeot Citroën (+1,3%). Frenano invece Renault (-5,7%), Ford (-4%) e Gm (-0,6%)
A giudizio del Centro Studi Promotor il mese di febbraio conferma la crescita in Europa del mercato automobilistico. Dopo un 2005 in lieve flessione (-0,7%) «i dati del primo bimestre - aggiunge il Csp - danno corpo a concrete speranze di recupero delle vendite di autovetture nel continente che, negli ultimi quattro anni, ha visto le immatricolazioni oscillare in un ristretto range (tra 14.200.000 e 14.500.000 unità) senza che la domanda assumesse una chiara impostazione di crescita».


E l'Acea, l’associazione europea dei costruttori automobilistici, fa notare che il risultato positivo di febbraio è stato raggiunto nonostante la flessione registrata da tre dei maggiori mercati del Vecchio Continente. La Spagna (-2,3%), la Germania (-1,9%) e la Gran Bretagna (-1,4%) hanno accusato un calo, mentre la Francia è stata l’unico grande mercato a crescere, se si esclude l’Italia.

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