Anton Francesco Albertoni, presidente dell'industria nautica italiana, presidente di Ucina, racconta come nasce, grazie alla collaborazione stretta con la Fiera, questa 46ª edizione del Salone Nautico Internazionale, come si sviluppa e quali sono le prospettive del mondo della nautica in Italia.
Ogni anno il Nautico regala numeri da record in visitatori e in espositori. Qual è il segreto di questo successo?
«Migliorare e far crescere il Salone di Genova è un impegno costante di Ucina. La manifestazione rappresenta l'anima dell'industria nautica internazionale di cui l'Italia è importante protagonista. Il nostro sforzo in termini di ridistribuzione degli spazi espositivi, come conseguenza della costruzione della nuova Marina, è stato quello di dare adeguata rappresentanza ai gruppi internazionali offrendo a tutti la possibilità di esporre la propria produzione completa in acqua, senza dimenticare l'importanza della produzione nautica artigianale, espressione della tradizione italiana di produzione di barche medio-piccole, alla quale abbiamo cercato di dare a tutti la possibilità di esporre. Purtroppo esiste ancora una lista d'attesa sulla quale dovremo lavorare. I numeri parlano per noi. In questo Salone ci sono 1650 espositori (+7%), con una presenza internazionale del 36%; un totale oltre 2330 imbarcazioni esposte (+15%) di cui circa 400 in acqua e oltre 500 espositori di accessori raccolti in un unico grande padiglione. È in questi numeri che si legge la filosofia con cui Ucina ha voluto impostare merceologicamente il Nautico e gli obiettivi di posizionamento che insieme a Fiera di Genova, nostro partner organizzativo, ci poniamo in prospettiva».
L'industria nautica nel 2005 ha confermato di essere un settore in controtendenza.
«Ucina sulla base di una metodologia statistica che per la prima volta è stata elaborata in collaborazione con l'Università di Genova, ha rilevato che la crescita della produzione di imbarcazioni nel 2005 è stata ancora positiva, +9% rispetto al 2004, che in valore assoluto significa 2,4 miliardi di euro. È salito a 2,9 miliardi anche il valore del contributo al Pil dell'industria nautica, comprensiva dell'indotto diretto. Mentre gli addetti al settore risultano essere più di 12mila. L'andamento dei primi 8 mesi di quest'anno conferma la tendenza di crescita. La nautica da diporto, secondo di dati 2004 del Censis, è il comparto marittimo che genera più ricchezza».
Ucina è strettamente legata al Nautico ma il suo lavoro di promozione e sostegno al mondo della nautica continua durante tutto l'anno. Molta la strada ancora da fare?
«Per la nostra associazione l'obiettivo di crescita del Salone è coerente con la strategia di sviluppo dell'industria nautica italiana e con la promozione della nautica in Italia.
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