Riccardo Signori
nostro inviato a Pechino
Dopo gli americani e gli australiani, tocca allItalia: prima nazione europea. Non è lo sbarco sulla Luna, ma soltanto lo sbarco a Pechino, che una quindicina di anni fa sarebbe stata luna per il mondo dello sport. Gruppetto di esploratori a caccia del filone doro, che poi si traduce con Olimpiadi. Due anni, poco più di seicento giorni allinaugurazione dei Giochi che faranno epoca se non successo. Pechino ha accolto tutti con limmancabile puzzo di gas e unaria avvelenata, cielo di una Lombardia autunnale e fumosa di nebbia, vai e vieni da formichine nelle strade, inesauribili garbugli di macchine sulle vie, una marea di circonvallazioni, strade ferrate, metropolitane, ormai città proibitiva più che Proibita.
Ma qui i Giochi stanno prendendo forma, non cè nulla che te lo faccia dimenticare. Piazza Tienanmen è il cuore di una storia, ma pure il punto di riferimento per chi voglia scoprire i siti olimpici, gli alberghi delle delegazioni, i villaggi. «E con oggi inizia la nostra avventura olimpica», ha annunciato Raffaele Pagnozzi, capo delegazione del gruppetto di tecnici e dirigenti organizzativi che il Coni ha portato qui. Tredici ct (Ballerini, Castagnetti, Coppola, Maccarani, Magro, Mariani, Masetti, Mela, Perri, Quarantelli, Recalcati, Silvaggi, Vella) che rappresentano ciclismo e nuoto, canottaggio e ginnastica, scherma e judo, tiro a segno e boxe, canoa e tennis tavolo, basket, atletica e tiro con larco, studieranno, parleranno, vedranno. «Esperienza già provata con buoni esiti ad Atlanta e Sydney, trasferte lontane per lo sport italiano. Ecco la ragione di tanto anticipo nel venire a prendere appunti: ormai serve più scientificità, i tecnici possono fare gruppo e scambiarsi esperienze», ha concluso il capo delegazione prima di delineare come sarà lItalia di Pechino. Innanzitutto con qualche cruccio. «I tecnici invecchiano, dopo il 2008 ci sarà bisogno di rinnovare, di aggiornarsi». Gli atleti saranno più o meno dello stesso numero di Atene (366), ma potrebbero mancare due squadre: lunder del calcio, se fin da stasera non cambierà marcia per arrivare fra le prime otto (a Pechino vanno le prime quattro) che si giocheranno lEuropeo, e la pallanuoto maschile che dovrà sgomitare per trovare posto tra le otto europee.
I potenziali atleti olimpici sono fra i 600 e i 700, ma 130 di loro sono già inclusi nel club olimpico, ovvero nei top destinati a cacciare medaglie. Forse ingolositi dallultima idea del Coni: «Aumenteremo la borsa di studio annuale che finora era di 14.500 euro». Ne arriveranno mille in più, al netto.
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