da Milano
Da Paese deficitario di gas a grande hub europeo del metano, tutto in pochi anni. Potrebbe capitare allItalia, se saprà giocare le sue carte. Lo scenario attuale vede pochi grandi produttori che riforniscono lEuropa: a Nord la Russia, seguita da Norvegia e Gran Bretagna con il mare del Nord, e lOlanda; a Sud Algeria e Libia. A Nord lItalia è collegata da gasdotti con lOlanda, con lAustria e la Slovenia (e quindi con la Russia). A Sud con lAlgeria attraverso la Tunisia e con la Libia. Ma in pochissimi anni (una decina o poco più) il Mare del Nord esaurirà i suoi giacimenti e lInghilterra diventerà importatrice, da esportatrice che è oggi. E ieri Alexander Medvedev, vicepresidente Gazprom, ha detto che la sua società punta a conquistare il 20% del mercato britannico. Gehrard Schröder (ex cancelliere tedesco) è finito a libro paga di Putin tramite Gazprom perché i tedeschi sanno che avranno sempre più bisogno del gas russo, mentre i russi vogliono la tecnologia tedesca. Questo significa, ha notato lad di Edison Umberto Quadrino, che il gas russo finirà in gran parte nel Nord Europa.
Ma lItalia ha tre carte da giocare: i nuovi rigassificatori e i due gasdotti progettati con Grecia e Algeria. Quello greco potrebbe portare il gas dellAzerbaijan e del Caucaso, oltre a quello russo; il nuovo gasdotto algerino collegherà la Sardegna e poi la Toscana (e forse anche Corsica e Francia).
Ma lItalia può diventare strategica
Con nuovi rigassificatori e gasdotti il nostro Paese diventerà un «ponte» verso i produttori
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