Sembrano passati secoli da quando, dieci mesi fa, Massimo Barbolini veniva chiamato sulla panchina della nazionale di volley femminile per gestire una squadra in crisi, che sarebbe stata fermata dalla Russia in semifinale e sconfitta dalla Serbia nella finalina valida per il terzo posto.
Ieri il ct azzurro, dopo aver chiuso sabato i conti con le campionesse del mondo russe, sè preso la rivincita anche sulla Serbia. Un torneo dominato dalla prima allultima partita, vincendo contro squadre dallottima organizzazione di gioco, come la Germania o la stessa Serbia, ma anche contro formazioni molto potenti dal punto di vista fisico (Russia su tutte).
Una vittoria europea, la prima nella storia del volley femminile italiano, conquistata con 8 vittorie su 8 partite, lasciando alle avversarie solo 2 set in tutto il torneo, resa possibile dalla grande coesione della squadra di Barbolini che, al di là della presenza di talenti individuali di grandissimo valore, ha dimostrato di essere un gruppo compatto. Il tecnico italiano è riuscito a dare grande serenità alle proprie giocatrici facendo anche scelte difficili, come quella dellingresso della Secolo al posto della Ortolani. Sostituzione che già sabato contro le campionesse del mondo russe aveva dato i suoi frutti.
Ma il merito è soprattutto quello di aver saputo infondere alle azzurre grande fiducia nei propri mezzi, anche nei momenti di gioco più difficili, specialmente nel delicato e combattutissimo terzo set di ieri.
La squadra di Terzic apre la sfida spingendo forte in battuta mentre lItalia appare invece contratta: subisce subito due ace e prosegue il set inseguendo le serbe. Come sabato è lingresso della Secolo a migliorare la situazione. Lei e la Barazza prendono per mano le compagne e riescono a superare il momento critico aumentando la velocità degli attacchi, anche se i primi tempi della Serbia continuano a metterci in difficoltà. Nel finale di set, con lItalia sotto 23-20, la svolta: un break di 4 punti porta ai vantaggi, che le azzurre si aggiudicano grazie a un ace della Aguero sulla Spasojevic, che vale il 26-24.
In apertura di secondo parziale le serbe dimostrano di aver accusato il colpo e subiscono gli attacchi delle azzurre (soprattutto della Secolo), che vanno subito sul 5-1. Italia che, salvo qualche sbavatura, dilaga giocando ogni palla con intensità e controllando un timido tentativo di rientro delle avversarie, che lasciano alle ragazze di Barbolini anche il secondo parziale con un largo 25-18.
Serbia troppo brutta per essere vera. Terzic nellintervallo striglia le sue giocatrici, che tornano in campo con lanimo di una squadra abituata alla battaglia (in questo Europeo hanno spesso vinto al tie break). E infatti lultimo set è una vera e propria sequenza snervante di punti, con nessuna delle due squadre che riesce a prevalere. Situazione che si protrae fino al primo break, della Aguero in diagonale dalla seconda linea, che porta lItalia avanti 22-20.
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