Lino Ceccarelli
da Roma
Da diversi anni ormai il costume degli italiani cambia a vista d'occhio. L'elettronica, per esempio, sta rivoluzionando le nostre abitudini con la diffusione a tappeto di pc e telefonini tuttofare. Adesso si viene a sapere che, nel nostro Paese, cinque milioni di persone utilizzano in autostrada il Telepass, quel congegno elettronico che permette di percorrere speditamente (ma a non più di 30 km lora), alla fine di un viaggio, la corsia riservata ai suoi possessori per l'esazione automatica del pedaggio, evitando così possibili lunghe code agli affollati caselli.
I cinque milioni di automobilisti che frequentano la rete interconnessa, di Autostrade per l'Italia e delle altre concessionarie, rappresentano circa il 50% delle operazioni di pagamento (pari a 700 milioni di transazioni l'anno), favorendo la fluidità del traffico e la riduzione dell'inquinamento. Il raggiungimento dell'ambizioso e significativo traguardo è stato salutato ieri dall'ingegner Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade (il più grande operatore europeo). L'apparato elettronico, di progettazione e proprietà di Autostrade per l'Italia, viene rilasciato in comodato d'uso già dal 1990, quando in occasione della Coppa del Mondo di calcio vennero attivate le stazioni di Milano Sud, Roma Nord, Roma Sud e Napoli Nord per consentire l'impiego del Telepass a 811 automobilisti titolari di Viacard. In precedenza, nel 1989, furono le stazioni autostradali di Prato Calenzano e di Firenze Nord a sperimentare, subito con esito positivo, il servizio di pagamento telematico del pedaggio. «Il successo del Telepass - ha detto Castellucci - è motivo d'orgoglio non solo per la nostra società, ma per il Paese stesso.
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