Serbia-Italia è la finale della pallavolo. A Vienna si conclude stasera la 27^ edizione degli Europei, gli azzurri sono secondi nel medagliere, doppiati dalla Russia come ori (12 a 6) e podi (20 a 10), dalla disgregazione dellUrss però gli ex sovietici non hanno più vinto e ieri hanno sciupato un matchpoint nel quarto set, perso a 33, mentre nella pallamatch per la Serbia gli arbitri non si sono accorti del tocco macroscopico di Nikic a muro. La Serbia non si era neppure qualificata per la World League di Polonia, vinta dalla Russia, forse gli azzurri sono superiori ai rivali odierni. Sei anni fa, a Roma, con Gianpaolo Montali in panchina, lItalia rimontò nella finale sulla Russia, fu lultimo successo della pallavolo maschile italiana, in assoluto, poi due Europei negativi, con sesto e decimo posto, adesso unoccasione irripetibile. La Nazionale di Mauro Berruto approfitta della parte di tabellone più modesta (senza anche la Bulgaria, eliminata dalla Russia nei quarti), diversamente rischiava di restare lontana dalla zona-medaglie.
In semifinale la Polonia inizialmente regge le schiacciate di Michal Lasko, nato e tesserato laggiù. Il cambio palla funziona regolarmente, le azioni sono molto brevi, i biancorossi dellEst passano per un attimo, Traviça li ricaccia dietro, il 16-14 con muro di Savani. La partita sale di intensità, cè spazio anche per le difese, con il libero Bari di gomma, il regista azzurro è efficace anche in opposizione a rete. Scintille tra Anastasi, che protesta, e Berruto, momento inconsueto per la pallavolo. Il nostro Ct è un antropologo torinese, tifoso granata, esaltato dallace di Savani che offre tre setpoint. La Polonia forza la battuta e si piega, il palleggiatore Zygadlo chissà perché ignora il bomber Kurek, che peraltro regala il 7-4 nel secondo parziale. Con il vice Gardini, Anastasi capisce che la partita gli sfugge di mano, rifiuta il microfono della regia internazionale in un time-out, Mastrangelo alza le manone e fa 12-7. Lì arriva limmancabile passaggio a vuoto di Zaytsev, schiacciata e ricezione sciagurate, dentro Parodi. Lasko attacca fuori, 4 punti biancorossi di fila, sul 13 pari Berruto chiede convinzione nei contrattacchi. Savani mette il secondo ace, si gasa lopposto oriundo, con quei diagonali mancini a tutto braccio. Arrivano 4 lunghezze con il radar di Mastrangelo, precisione in avanti e ricezione. Nel terzo parziale gli azzurri non si rilassano, a differenza del quarto di finale con la Finlandia e della sconfitta ininfluente con la Francia. Berruto chiede ai centrali di spostarsi e aprire il gioco, un errore dà il 6-9, la replica azzurra con due ace e Traviça firma la parità. Savani, Birarelli e Lasko mettono la freccia, Traviça fa il drago con il servizio della sicurezza, chiudono Parodi e Lasko. Italia superiore in attacco, schiacciate comprese, a muro e in battuta, nonostante giocasse fuori casa, per la prevalenza di sciarpe biancorosse. Il palleggiatore figlio del coach serbo Ljubo Traviça allontana il fantasma di Vermiglio, palleggiatore più quotato ma 9 anni più anziano, a Londra 2012 non vuole più farne la riserva. Fra due mesi in Giappone la coppa del mondo offrirà la prima chance di qualificazione, per Pechino servì lultimo torneo di ripescaggio, adesso siamo in risalita.
Semifinali. Italia-Polonia 3-0 (25-22 25-21 25-20), Russia-Serbia 3-2 (25-23, 17-25, 22-25, 33-31, 15-13). Oggi alle 18 a Vienna (Raisport1) finale Italia-Serbia.
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