L’obbedienza e l’umiltà di un «soldato» di genio

«Io fo ogni cosa. Fo il muratore, lo scarpellino, lo scultore, il sarto, il calzolaio e tutto quello che a mano mi viene da’ superiori comandato!». Così, nel segno dell’umiltà e dell’obbedienza, doveva svolgersi la vita di fratel Andrea Pozzo (Trento 1642-Vienna 1709) nell’ambito della Compagnia di Gesù, nella quale entrò nel 1665, all’età di 23 anni, quando era un artista già formato. Un artista e teorico dell’arte che, con la creazione di finte architetture e con i suoi testi didattici, diede il via a quell’arte illusionistica che caratterizzò l’età barocca in Italia, ma anche nell’Europa centrale (soprattutto in Austria) e venne poi esportata nell’America Latina e persino in Cina. Nel terzo centenario della morte, Pozzo viene celebrato nell’Istituto nazionale per la Grafica (Palazzo di Fontana di Trevi, via Poli, 54) nella mostra «Mirabili disinganni. Andrea Pozzo, pittore e architetto gesuita» (fino al 2 maggio).
I disinganni cui si allude sono in effetti quegli straordinari effetti prospettici che a Roma possiamo ammirare presso la chiesa del Gesù e soprattutto nella spettacolare volta affrescata della chiesa di Sant’Ignazio, della quale in mostra è presente il grande bozzetto dipinto a olio. Nel rappresentare la Gloria del santo fondatore della Compagnia di Gesù, l’artista raddoppia illusionisticamente lo spazio della chiesa dando vita a uno spazio virtuale che trova la sua perfetta fusione con quello reale, purché l’osservatore si ponga al centro della navata, da dove sono state calcolate tutte le linee di fuga del sistema prospettico. Altri dipinti in mostra sono l’autoritratto, conservato nella chiesa del Gesù, 4 scene bibliche (Giuditta e Oloferne, Sansone e i Filistei, Giaele e Sisara, David e Golia) progettate per i 4 peducci della cupola di Sant’Ignazio e il bozzetto per la finta cupola. Non mancano incisioni e schizzi preparatori. Di grande effetto è il modello ligneo eseguito per l’altare di San Luigi Gonzaga sempre nella chiesa di Sant’Ignazio.

Un settore della mostra è dedicato alle matrici originali per la stampa delle illustrazioni del celebre trattato di Pozzo sulla Prospettiva, da poco acquisite dall’Istituto per la Grafica, e alla ricostruzione di un vero e proprio laboratorio didattico, con strumenti matematici e di disegno, come doveva essere quello all’interno del Collegio romano, dove Pozzo istruiva i confratelli. Orario. 10-19; chiuso il lunedì. Ingresso gratuito.

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