L’Ocse rivede le stime e gela Piazza Affari

L’Ocse gela Piazza Affari: l’Italia, afferma uno studio dell’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, sta attraversando una fase di recessione profonda che si protrarrà per tutto il 2009, anche se nel prossimo anno il Paese registrerà una «lenta ripresa». Così la Borsa di Milano che già aveva avuto un avvio incerto - come tutti i mercati europei - ha chiuso in forte ribasso: il Ftse All Share ha perso il 2,82% e il Ftse Mib il 2,89%. Ma anche le altre Borse del Vecchio continente hanno chiuso in rosso per la quarta volta consecutiva, bruciando complessivamente quasi 80 miliardi di euro, dopo averne mandati in fumo 101 due giorni prima: a Francoforte il Dax ha perso l’1,86%, a Parigi il Cac40 l’1,64%. Tornando all’Italia, rispetto alle previsioni, dunque, l’Ocse rivede la flessione del Pil al 5,3% per l’anno in corso, contro il meno 4,3% indicato a fine marzo, ma per il 2010 si stima un recupero, sia pur limitato, dello 0,4% contro il meno 0,4% di fine marzo. Per valicare la congiuntura sfavorevole l’Italia dispone di alcuni elementi positivi, ad esempio un sistema bancario «relativamente sano» rispetto ad altre economie, e le misure di bilancio finora adottate, che non hanno peggiorato il quadro dei conti: il deficit è indicato in rialzo al 6% (da 5,9% stimato a fine marzo) e il debito/Pil è visto in aumento fino a sfiorare quota 120% a fine 2010. Quando, finalmente, dovrebbe iniziare una lenta ripresa e a quel momento «il governo dovrà impegnarsi in un serio programma di medio termine per la riduzione del debito basato sul controllo delle spese e, probabilmente, ulteriori riforme dei sistemi pensionistico e sanitario», scrive ancora l’Ocse. Oltre al consolidamento fiscale, «è importante mantenere la spinta alla politica di liberalizzazione necessaria in gran parte dei settori dei servizi e delle professioni liberali», dice l’organizzazione parigina che chiede anche di proseguire sulla strada della riforma della pubblica amministrazione. L’Ocse riconosce che il sistema bancario italiano ha retto meglio alla crisi, ma sottolinea che gli istituti potrebbero aver bisogno di «ulteriore capitale».
Altra nota dolente la disoccupazione che «potrebbe raggiungere il 10% entro la fine di quest’anno».

Proprio l’aumento della disoccupazione - e le aspettative di un ulteriore incremento - è probabilmente, secondo l’Ocse, una delle ragioni che spiegano un rallentamento dei consumi nonostante un tasso di risparmio relativamente elevato e un aumento del reddito reale grazie alla flessione dei pressi dell’energia.

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