L’odio per Silvio nato da un seggio mancato

RomaUn finianissimo doc, vecchio missino che conosce Gianfranco da quando aveva i calzoni corti, ammette a patto del più ferreo anonimato che «Sì, è cambiato, cambiatissimo. Soprattutto da quando s’è messo con Elisabetta Tulliani». Nuova donna, nuova vita. Capita e non c’è nulla di male. Ma l’amico del presidente della Camera va oltre: «La verità è che Fini è succube della Tulliani e della sua famiglia. Ha completamente perso la testa. Di Elisabetta ne subisce gli umori e soprattutto i rancori». Rancori, tanti, nei confronti di Berlusconi e del berlusconismo. Ma come mai?
Forse alla signora Tulliani non è andato giù quel «niet» al seggio alle europee del 2004. Un passo indietro: Elisabetta è ancora la compagna di Luciano «l’uragano» Gaucci, imprenditore col pallino dell’ippica e patron del Perugia Calcio. È accanto a lui che, qualche mese prima delle elezioni per il Parlamento europeo del giugno 2004, fa un bel po’ di anticamera fuori dall’ufficio del fedelissimo forzista Sandro Bondi. Chi è presente nel palazzo nota soprattutto lei: bionda e bellissima. Cosa ci fa la coppia da uno degli uomini più fidati del Cavaliere? Chiedono una poltrona per la signora, ex avvocato e soubrette televisiva. Il colloquio è cordiale ma per quel seggio a Strasburgo si temporeggia. Sandro Bondi riferisce tutto a Berlusconi e poi fa sapere a Gaucci il verdetto: purtroppo non c’è lo spazio per la candidatura. L’orientamento è quello di dare la precedenza agli europarlamentari uscenti e poi c’è già un folto set di candidate, proprio in virtù dell’esigenza di allargare le cosiddette quote rosa. In quella tornata elettorale le candidature femminili raddoppiarono a circa il 35 per cento del totale. Insomma, in pratica Berlusconi non se la sentì di staccare il biglietto per Strasburgo alla giovane Elisabetta. Nervi, presumibilmente nervi.
Poi per Gaucci arrivò la bufera: crac finanziario colossale, fallimento del suo Perugia calcio e inchieste della magistratura. Per fuggire alle manette Gaucci riparò addirittura a Santo Domingo. E il crac finanziario si portò appresso anche il crack sentimentale con la bella Tulliani. La quale, raccontano, tornò all’attacco del Cavaliere per ottenere spazio e visibilità. Intanto, siamo nel 2005, inizia a sbocciare l’amore con l’allora leader di An: «Ci siamo incontrati per la prima volta due anni fa all'ambasciata statunitense per i festeggiamenti del 4 luglio, piano piano ci siamo accorti che ci capivamo al volo - ha raccontato la stessa Tulliani a Chi -. Ci siamo presi, insomma, è stata una cosa naturale. Gianfranco è un uomo molto affascinante, intelligente, sicuro di sé, ma con una dolcezza incredibile».
Passano due anni, siamo nel 2007, e scoppia un caso Tulliani: Striscia la notizia manda in onda un vecchio video in cui Elisabetta passeggia in un castello accanto al suo ex compagno Gaucci, con annesso commento satirico. Nervi, sicuramente nervi. Anzi, peggio: lei va letteralmente in bestia. Pretende le scuse, strattona Gianfranco: ma come si permettono le tv del Cavaliere? In quel periodo la temperatura dei rapporti Berlusconi-Fini è da freezer. Deve intervenire perfino Confalonieri per prendere le distanze da Antonio Ricci che si difende: «È solo satira, come l’abbiamo fatta su Berlusconi, D’Alema e Veltroni» e lo stesso Berlusconi dirà: «Ho chiamato Fini per dirmi addolorato per il servizio di Striscia, sono cose che non si fanno».

Insomma, la Tulliani sbatte i pugni sul tavolo e pretende il bavaglio sulle sue passate relazioni perché, dicono i suoi avvocati, «non può certo essere calpestato il diritto all’oblio». E poi si sa: la privacy è sacra. Tranne quando c’è di mezzo Berlusconi.

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