da Milano
Giornata nera in Borsa per Ing, che annuncia una perdita di 500 milioni: ma i «Conti Arancio» sono al sicuro, protetti dalla doppia garanzia del Fondo tutela italiano e di quello olandese. Ing è arrivato a perdere il 27% alla Borsa di Amsterdam, sullonda delle indiscrezioni secondo cui il gruppo olandese potrebbe avere bisogno di un aumento di capitale.
Il prezzo dellazione è sceso fino a 7,56 euro, il livello più basso dal 1991, da quando cioè la fusione fra Nationale-Nederlanden e Nmb Postbank ha dato vita al gruppo Ing, e la capitalizzazione della società è calata a 16,1 miliardi. «Cè stato un momento di panico e poi è diventato un manicomio», ha detto Marcel van der Schaaf, gestore a Harmony Vermoghensbeheer. I vertici di Ing, che allinizio avevano preferito non commentare, in serata hanno ammesso in una nota di non essere immuni dalla crisi globale, caratterizzata da sviluppi «senza precedenti», e hanno preannunciato per il terzo trimestre una probabile perdita di 500 milioni, conseguenza delle svalutazioni - circa 1,6 miliardi - legate alla crisi dei mercati, che hanno richiesto un rafforzamento delle riserve per circa 400 milioni. Tuttavia il modello di business è «solido», ha affermato il gruppo, sottolineando che la posizione patrimoniale è in linea con i target e il parametro che sintetizza i requisiti patrimoniali, il cosiddetto «core Tier 1», è pari al 6,5 per cento.
Inoltre, Ing Direct - che commercializza in Italia il «Conto Arancio» - aderisce al Fondo italiano di tutela dei depositi, oltre che a quello olandese. Quindi, come qualsiasi altra banca italiana, conta su una copertura di 103.921,38 euro per cliente, una delle più elevate a livello europeo. Il Fondo copre ogni singolo intestatario: ad esempio, nel caso di un conto intestato a due persone, la garanzia raddoppia a 206.582,76 euro. Inoltre cè il Fondo di tutela dei depositi olandese, che copre centomila euro per intestatario e - come quello italiano - è interamente garantito dallo Stato.
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