Gian Maria De Francesco
da Roma
Litaliana Banca Antonveneta è stata consegnata allolandese Abn Amro da un intervento indebito della magistratura. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a più di sei mesi dallo stop della Procura di Milano allOpa della Banca popolare italiana, ha stigmatizzato lintromissione «politica» dei magistrati in una partita tutta economica. E ha rilanciato sullutilizzo improprio della custodia cautelare e sugli intrecci Ds-Coop,m ma soprattutto ha difeso il presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, finito nel mirino della Procura di Parma.
«Intervento indebito». «Qualcuno avrà fatto pure delle cose illegali, ma lofferta era assolutamente regolare. Cè stato un intervento indebito in fatti economici che ha fatto finire una nostra banca in mani straniere», ha detto il premier. Berlusconi non ha nominato né lex amministratore delegato della Bpi, Gianpiero Fiorani, a San Vittore da più di due mesi, né i titolari dellinchiesta, Eugenio Fusco e Giulia Perrotti. Ma, incalzato dai cronisti, il presidente non ha usato perifrasi. «Lhanno deciso loro. Non è stata la Consob, no? È stato un intervento che ha determinato la caduta di questa Opa, assolutamente esterno al mondo economico e alle leggi economiche», ha aggiunto.
Fiorani e Consorte. La sottolineatura del premier si inserisce nel discorso riguardante le distorsioni del sistema giudiziario. Secondo Berlusconi, infatti, nella valutazione del risiko bancario da parte della magistratura «sono stati adottati due pesi e due misure». La custodia cautelare di Gianpiero Fiorani si contrappone alla libertà di Giovanni Consorte, lex plenipotenziario di Unipol. «Uno è in carcere - ha avvertito Berlusconi - mentre laltro personaggio è libero di circolare in Italia e allestero, senza che ci sia la preoccupazione dellinquinamento delle prove. Se questo non è uno sconcio, non so cosa lo sia». Il problema, ha spiegato il premier, è originato da «un uso distorto della custodia cautelare»: una misura coercitiva finalizzata a ottenere informazioni dagli indagati.
Capitalia. Ma Berlusconi ha voluto esprimersi anche su un tema di attualità come linterdizione decisa dalla Procura di Parma per il presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, in relazione allinchiesta sul crac Parmalat. «So che è una persona, oltre che capace ed esperta, proba. E mi è difficile pensare che possa essere incorso in comportamenti scorretti». Il procuratore capo della città emiliana, tuttavia, ha precisato che «se la certezza documentale circa la consapevolezza di Capitalia dello stato di decozione di Parmalat lavessimo acquisita prima, la richiesta più adeguata sarebbe stata una misura coercitiva», ossia un provvedimento di restrizione della libertà. «La chiusura dellistruttoria conferma lassoluta debolezza dellimpianto accusatorio», ha ribattuto Guido Calvi il difensore di Geronzi (che dal 95 non ha più poteri esecutivi nel gruppo), aggiungendo che «se fosse stata acquisita documentazione rilevante, la Procura avrebbe potuto o meglio dovuto procedere allinterrogatorio dellindagato». E se da Parma il gip Pietro Rogato nellordinanza ha confermato la veridicità delle dichiarazioni di Tanzi aggiungendo che Bankitalia già nel 2001 aveva sollecitato il gruppo a risolvere leccesso di esposizione, ieri il cda della holding ha affidato il timone della presidenza ai due vice di Geronzi, Collee e Federici.
Coop e Mediaset. «Aspetto con impazienza di poter andare in unaula di tribunale per denunciare lo sconcio dellintreccio tra sinistra e cooperative. Spero di poter fare presto lavvocato accusatore», ha ribadito Berlusconi, intenzionato a rendere pubbliche le liaisons tra Ds e Coop.
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