L'Opera giocosa ha da poco concluso la sua brillante stagione estiva al Priamar e si congeda dalla rinascimentale Piazza d'Armi del Maschio godendosi il meritato riposo; ma le teste in realtà lavorano instancabili, e già ci si prepara alle prossime opere in cartellone, che scalderanno l'autunno dei savonesi al rinato Teatro Chiabrera. Il presidente Tito Gallacci si mostra assai soddisfatto e già ha in mente nuove proposte. Che svela qualche anticipazione.
L'estate musicale è una carta vincente per l'Opera Giocosa, un appuntamento cui i savonesi non rinunciano.
«Guardi, devo dire la verità: ora posso concedermi un bel sospiro di sollievo. Fino a febbraio neanche sapevamo se saremmo riusciti ad organizzare la stagione al Priamar: prima il cambio dell'amministrazione comunale, poi il nuovo governo, insomma, non avevamo la seppur minima idea di chi e in che termini ci avrebbe appoggiato. Poi ho osato - è proprio il caso di dirlo - presentare domanda diretta in Regione e devo riconoscere che non ho dovuto insistere troppo, l'assessore Morchio anzi si è dimostrato immediatamente interessato e favorevole, così i finanziamenti sono arrivati e siamo riusciti per il terzo anno consecutivo a far risuonare la fortezza di splendida musica.
Il successo è stato grande?
«Direi proprio di sì; abbiamo avuto sempre il tutto esaurito, grande successo dei protagonisti e, diciamolo, anche tanta fortuna con il tempo, non abbiamo mai avuto nemmeno una nuvola in cielo che minacciasse la serata».
E ora il pensiero va all'autunno
«Certamente: ad ottobre debutterà "Werther", un'opera davvero impegnativa, seguita poi da un altro caposaldo del repertorio lirico, "Carmen". Osiamo, è vero, d'altronde per noi è imperativo dare al pubblico un prodotto interessante e di qualità. Fatichiamo, creda, le risorse non sono mai abbastanza, e non pecco di presunzione se affermo che siamo sempre usciti a testa alta, ricevendo consenso ed ammirazione».
C'è speranza che la stagione prima o poi non si concluda con il mese di novembre?
«Anche questo è un punto dolente. È sempre una questione economica, oltreché di organizzazione, naturalmente: lei sa che da gennaio al Chiabrera è in programma la stagione di prosa. Ma devo confessare che già sto pensando al modo di rimpinguare il cartellone, magari con appuntamenti sinfonici, che sono meno costosi, ma lo stesso molto apprezzati: il concerto dedicato a Mozart del 15 luglio ha avuto un successo inatteso».
Aspettiamo quindi che si muova qualcosa nelle «alte sfere»?
«Devo ammettere che qualcosa si sta già muovendo; abbiamo ad esempio un nuovo sindaco, Federico Berruti, un uomo giovane e molto colto, che ci tiene molto a dare una forte anima culturale alla città, e questo è senz'altro un segno positivo. Che dire, noi ci mettiamo la nostra energia, speriamo che qualcuno ci metta anche qualche risorsa in più».
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