da Milano
«Il servizio pubblico radiotelevisivo non è e non deve diventare una proprietà privata di un governo, di una maggioranza o di un direttore di testata». La Cdl insorge contro lo strapotere dellUnione nellinformazione pubblica. Il deputato di Fi, Guido Crosetto, lancia pesanti accuse per «quanto sta succedendo al Tg1, con spazi quasi inesistenti concessi all'opposizione, in particolare a Berlusconi e ai rappresentanti di Forza Italia, a cui si contrappongono lunghissime interviste o lunghissimi servizi per dare voce anche alla minima sottocorrente dei partiti più piccoli del centrosinistra, crea preoccupazione, sconcerto, ma soprattutto - conclude l'esponente di Fi - fotografa una realtà che ha poco di democratico e molto di regime». Giorgio Lainati, capogruppo di Forza Italia in Commissione di Vigilanza Rai, sottolinea il paradosso «clamoroso a Saxa Rubra: il TG3 da più spazio al capo dell'opposizione Berlusconi, rispetto al TG1. Il nuovo direttore del più importante telegiornale pubblico - dice Lainati - sta superando se stesso in piaggeria nei confronti dei suoi amici ulivisti».
«Nell'arco di pochi giorni ha relegato il capo dell'opposizione democratica, che rappresenta metà degli italiani - aggiunge Lainati -, nel pastone politico concedendogli, come accaduto oggi nell'edizione delle 13.30, ben 22 secondi in mezzo ad una decina di altre voci di esponenti politici di maggioranza ed opposizione. Per fare il bravo esecutore delle direttive prodiane, il direttore del Tg1 sfiora così il ridicolo».
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