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L’opposizione critica il provvedimento. E c’è chi intravede una legittimazione delle occupazioni abusive Casa, arriva il sì alla delibera Tra gli interventi previsti, una moratoria per gli sfratti e l’istituzione del canone solidale

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Luca Rocca

Dopo 11 anni di amministrazione di centrosinistra, e quando manca solo un anno alla fine del mandato di Walter Veltroni, il Campidoglio ha approvato la delibera sull’emergenza abitativa. Si tratta di un provvedimento atteso da molti anni, che però secondo l’opposizione è del tutto insufficiente a risolvere il problema. Ma cosa prevede la delibera approvata ieri dal Comune? Il primo punto che balza agli occhi non può non essere quello che chiede di dichiarare Roma «Comune libero da sfratti», al fine di giungere a una moratoria transitoria per gli sfratti contrapposta al decreto approvato pochi giorni fa dal governo. Sembra quasi una legittimazione delle occupazioni abusive, e infatti qualcuno lo pensa. A parte questo, con la delibera il Campidoglio si prefigge innanzitutto di proseguire in una politica diversificata basata sui buoni casa, sugli sgravi Ici, sui buoni di assistenza e sui piani di acquisizione. E intende fare in modo che tutto ciò favorisca le fasce più deboli. Poi c’è l’impegno per un aggiornamento continuo del disagio abitativo, che ha certamente caratteristiche diverse rispetto a vent’anni fa, in modo da tutelare immigrati, precari, ragazze madri, coppie di fatto, giovani, studenti universitari e anziani.

La delibera prevede anche l’utilizzo dei contratti di quartiere, dei progetti di recupero urbano e dei piani di edilizia residenziale (molto criticati dall’opposizione). Poi, e chissà quando accadrà, il Campidoglio pensa con questo provvedimento di programmare almeno altri 13mila alloggi, compatibilmente col Piano regolatore. C’è anche una voce che riguarda le (...)

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