Antonella Aldrighetti
da Roma
La giunta regionale del Lazio, che fa disperare i suoi creditori perché paga sempre con enorme ritardo (spesso superiore ai sei mesi), riserva invece un trattamento privilegiato alle coop che forniscono beni o servizi nelle Asl e nelle aziende ospedaliere. Lassessore diessino alla Sanità Augusto Battaglia ha inviato una circolare a tutti i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere per imporre il pagamento di almeno il 60 per cento dei debiti nei confronti delle cooperative maturati nel 2005.
Un trattamento di favore che fa risaltare ancora di più la differenza tra le coop e gli altri sfortunati creditori della Regione, invitati ad aderire a un progetto di cartolarizzazione per vedersi pagare le fatture con cronico ritardo. La maggioranza ulivista ha formulato, nel dicembre scorso, le procedure per la transazione dei crediti del 2005 vantati dai fornitori sanitari privati, evitando accuratamente di includere nelloperazione le cooperative.
Nella circolare inviata a tutti i manager della sanità del Lazio, Battaglia ha cercato di giustificare il «doppiopesismo debitorio» con la necessità di «dare soluzione alla gravissima situazione finanziaria in cui versano le cooperative sociali per il pagamento di tredicesime e stipendi di dicembre». «Considerata le rilevanza socio-sanitaria di tali fornitori - si legge nel testo del documento - chiedo di provvedere al pagamento di almeno il 60 per cento degli importi liquidati e scaduti a oggi». Ma il solerte assessore di Marrazzo si spinge oltre, fino a rivestire anche il ruolo di «controllore» dei pagamenti alle coop. E incalza i destinatari della circolare a far pervenire presso la direzione del Servizio sanitario regionale «la distinta contenente tutti i mandati emessi nei confronti delle cooperative per limporto specificato», cosicché - continua Battaglia - «sarà mia cura provvedere affinché gli istituti tesorieri provvedano a eseguire i pagamenti ai fornitori entro e non oltre il 22 dicembre».
La vicenda ha già sollevato le prime reazioni politiche: «La disparità di trattamento tra aziende private e cooperative produce peraltro una doppia sperequazione, perché - sostiene il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Augello (An) - le coop non solo hanno già ricevuto il 60 per cento sui crediti vantati, ma anche un altro 33 per cento sul restante, che invece per i privati si è fermato al 10 per cento dei crediti. Questoperazione ha prodotto uno sconto alle casse delle Asl con la ripercussione sul personale impiegato: che è un altro aspetto della sperequazione». Nonostante il contraccolpo che va a incidere negativamente sulle risorse delle aziende sanitarie locali, Battaglia però, ha tirato dritto.
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