Politica

L’ostruzionismo della sinistra riesce a bloccare il Parlamento

Al Senato salta la seduta sul risparmio. Casini lascia a ogni deputato 20 secondi per parlare

da Roma

L’ostruzionismo contro la legge elettorale proposta dalla Cdl è sospeso causa week end, ma i parlamentari dell’opposizione sono pronti a ricominciare da lunedì.
Luciano Violante, capogruppo ds, promette un «autunno caldo», se la maggioranza si ostinerà a voler cambiare le regole a un passo dal voto delle Politiche: «Faremo barricate e apriremo uno scontro senza precedenti», perché la riforma proporzionalistica «deve essere ritirata totalmente». Dichiarazione che il vicecoordinatore di Fi, Fabrizio Cicchitto, definisce «gravissima, per molti aspetti inquietante». La Cdl «sa di aver già perso il consenso degli italiani - spiega il leader di Rifondazione Bertinotti - e tenta l'ultima carta disperata». Ma avrà vita dura, perché «contro il suo operato faremo tutto ciò che è democraticamente possibile: battaglie nelle aule parlamentari e nelle piazze, perché anche la piazza è un luogo di democrazia». E le visibili crepe e discordanze dentro la maggioranza non devono creare illusioni, avverte Francesco Rutelli: «Non mi fido degli screzi nel centrodestra, temo che l'istinto di sopravvivenza di fronte al rischio di perdere le elezioni possa spingerli anche a passare sopra divergenze così gravi». Quindi l’opposizione deve mantenere una posizione «unita ed estremamente rigorosa», dice il leader della Margherita. Un po’ di parapiglia nelle file dell’Unione lo causa però Clemente Mastella, che ieri ha annunciato un suo emendamento alla riforma elettorale: «Voglio abbassare lo sbarramento al 2%». Il capo dell’Udeur rompe il fronte e apre una trattativa con la maggioranza? Nulla di tutto ciò, rassicura Violante, dopo averne parlato con Mastella: «Nessuna apertura alla Cdl», l’Udeur vuole «abbassare al 2% la soglia della legge elettorale attualmente in vigore», non di quella proposta dal centrodestra. Una piccola modifica tutta pro domo sua, visto che il suo partito il 4% attuale non lo supera: «È una proposta per migliorare il sistema attuale - spiega Mastella - non un emendamento alla proposta del Polo». Il centrosinistra è quindi compatto? «Siamo tutti uniti - risponde lui - anche chi come me è per indole proporzionalista. Questa legge non ci piace».
Il filibustering dell’opposizione è proseguito ieri mattina nelle aule parlamentari: deputati e senatori dell’Unione hanno utilizzato tutti gli strumenti regolamentari a disposizione per boicottare le sedute. Al Senato hanno avuto gioco facile: grazie alle copiose assenze nella maggioranza, il numero legale è mancato fin dal primo colpo, e il presidente Pera è stato costretto a rinviare a martedì l’esame del disegno di legge sul risparmio. Anche a Montecitorio Casini ha dovuto sospendere le votazioni causa latitanza della Cdl, che però nelle votazioni successive è corsa ai ripari chiamando a raccolta anche i membri del governo in circolazione, perché contribuissero al numero legale. A quel punto l’Unione ha cambiato strategia, pronunciando interventi a raffica su ogni emendamento ai provvedimenti in discussione. Casini ha ridotto i tempi di parola dei singoli deputati a venti secondi, suscitando veementi contestazioni: «È un precedente gravissimo!», ha tuonato Maura Cossutta. Risultato: in una decina di minuti sono intervenuti in 50. «Mi avverta a metà del mio intervento», ha ironizzato il ds Sabbatini, prima che il suo microfono si spegnesse allo scoccare del ventesimo secondo.

A ora di pranzo l’aula era già esausta, e Casini ha rimandato tutti alla prossima settimana.

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