Enrico Musso avrà lappoggio dellUdc alle prossime elezioni amministrative. Lufficialità è arrivata ieri pomeriggio da Roma dopo un vertice tra il senatore liberale, il segretario regionale dei centristi Rosario Monteleone e i leader nazionali Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa. Un accordo che spiazza i vertici locali del Popolo della Libertà impegnati in questi giorni nel cercare unintesa proprio con lUdc e che adesso, invece, rimangono con il cerino in mano a dover individuare un candidato. Ma il senso della novità sta nel fatto che il Terzo Polo rinuncerà ai propri simboli e giocherà la sua partita con ununica lista civica, quella già presentata da Musso e dalla sua Fondazione Oltremare, aperta alle forze politiche e a tutti i cittadini moderati che vogliano dare un contributo per il rilancio del capoluogo ligure. «Rinunciando al nostro simbolo facciamo un passo indietro per farne dieci in avanti - ha commentato ieri sera su Radio Babboleo News il segretario cittadino Massimiliano Tovo -. Il nostro intento è quello di avviare un progetto nuovo che vada anche oltre al Terzo Polo, sarà davvero il Laboratorio Genova».
Una scelta che sembra aver spiazzato parte del Pdl genovese che si sta ancora interrogando sulla proposta di Claudio Scajola per elezioni primarie («Il primo a volerle è Angelino Alfano» è tornato a tuonare ieri Gianni Plinio) e che nelle ultime ore si era impegnato a cercare unintesa su un candidato che potesse raccogliere tutta larea moderata. Era tornato di moda il nome del vicepresidente della Fondazione Carige Pierluigi Vinai che aveva già incassato il sì di alcune forze del Terzo Polo e della lista civica Liguria Moderata. Nominativo che era stato vagliato anche dallUdc, che poi ha virato decisa su Musso chiudendo laccordo al primo vero confronto tra le parti.
«Non volevamo ammucchiate - prosegue Tovo -. Eravamo contrari a mettere insieme forze solo per fare numero. AllUdc non interessavano personalismi e siamo convinti di aver avviato un progetto politico interessante che non vuole essere il cartello anti Doria, tantomeno anticomunista».
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