L’Udc scarica Burlando per la legge sui trans E il Pd a guida cattolica non difende il Papa

(...) Matteo Rosso in mattinata aveva ricordato come la legge finisca per concedere «privilegi» soprattutto in campo sanitario ai trans, creando discriminazione sì, ma contro la stragrande maggioranza dei cittadini. Per tutelare i diritti di chi ha certe preferenze sessuali basta e avanza la costituzione, non servono leggi regionali. Plinio invece ha surriscaldato il clima nel pomeriggio, citando anche Giovanni Paolo II a proposito del «disordine morale» che porta l’omosessualità. Gli ha risposto Vincenzo Nesci di Rifondazione, definendo «castronerie» le parole del Papa scomparso. Accuse non ritirate neppure di fronte alle richieste di Plinio, che non ha potuto far altro che smascherare la «sconcertante gravità del silenzio con cui il neo segretario regionale Pd, il cattolicissimo Lorenzo Basso ha accolto le parole di Nesci». E gli imbarazzi dei cattolici ci sono stati. Addirittura avrebbero potuto portare a un’incredibile parità se al momento del voto non ci fossero stati tanti assenti. E anche la maggioranza ha registrato la defezione (tattica?) del Centrista cattolico Costa, oltreché di Guccinelli e Muratore.
E battaglia c’era già stata in mattinata sull’approvazione della legge che consente l’acquisto di nuovi treni. La norma prevede che la Regione paghi a Trenitalia 2,6 milioni di euro l’anno per 24 anni.

Un impegno «anche per le prossime generazioni» contestatissimo da Luigi Morgillo che ha anche ricordato alla giunta Burlando di aver speso male i soldi deliberati da Biasotti nel 2005 per l’acquisto di nuovi convogli: «Avete comprato locomotori che non passano dalla nostre gallerie», ha sottolineato l’esponente Pdl.

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