Economia

L’Ue soccorre le compagnie e «congela» gli slot

Le compagnie aeree potranno conservare le proprie bande orarie (gli «slot») durante l’estate 2010 anche se ne hanno utilizzati meno dell’80% nel 2009: ieri il Parlamento europeo ha varato un regolamento che, per sei mesi (prorogabili), in considerazione della crisi economica, deroga le norme generali. La votazione sul testo proposto dal Commissario ai Trasporti Antonio Tajani ha ottenuto una larghissima maggioranza, che era peraltro scontata. Lo scopo è quello di sostenere le società che si confrontano con una riduzione del traffico passeggeri e merci. Le norme prevedono che se gli slot non vengono utilizzati almeno all’80% si perdono, e nella stagione successiva vengono redistribuiti tra altri vettori.
Ciò ha rilievo soprattutto negli aeroporti ad alta intensità di traffico, dove le compagnie potrebbero essere indotte a far volare i propri aerei anche vuoti e in perdita, pur di non perdere i diritti alle bande orarie; ma gli sprechi che ne deriverebbero - in termini economici ed ecologici - sarebbero fuori da ogni ragionevolezza e aggraverebbero un settore già in crisi. Da qui la decisione di adottare una deroga, cosa già peraltro avvenuta nel 2001 e nel 2003, dopo l’attentato alle Torri gemelle e l’esplosione della Sars.
Le misure, sostanzialmente protezionistiche, sono gradite dai grandi vettori tradizionali, che hanno l’interesse di mantenere intatte le proprie posizioni neutralizzando la crisi; sono invece sgradite alle piccole compagnie e alle low cost che vedono sfumare delle reali possibilità di crescita e di sviluppo nei grandi aeroporti. Va ricordato che, secondo gli ultimi dati Iata, tra il gennaio 2008 e il gennaio 2009 il traffico passeggeri è diminuito del 5,6% e il traffico merci del 23,2%; i vettori europei hanno compensato in parte il calo riducendo le capacità nella misura del 3,6%.
Ieri, frattanto, Alitalia ha annunciato che dal 13 maggio parte l’offerta di voli nazionali e internazionali a tariffe flessibili negli orari meno richiesti, cioè dalle 10-11 fino alle 16-17. L’annuncio arriva da Venezia, dove all’aeroporto Marco Polo - terzo scalo per Alitalia dopo Roma e Milano - la compagnia sta per aprire un’ampia rete di collegamenti internazionali e intercontinentali.

Su Venezia, Alitalia stima che il 2009 si chiuderà con un traffico di un milione di passeggeri: da gennaio ad aprile ne ha serviti circa 300mila, pari al 20% di quota di mercato sul totale dei posti offerti, che sale al 31,7% comprendendo i collegamenti di Air France.

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