L’ultima astuzia di Murdoch: regala la tv digitale

C’era una volta un pulsante per accendere e un altro per passare dal «Primo» al «Secondo programma». Chi la ricorda più quella tv paleozoica? Oggi siamo nell’Era della tv miracolo: la moltiplicazione dei telecomandi e dei canali. Un’era di guerra tra i signori delle antenne, paraboliche e non. Il nostro televisore è il campo di battaglia invaso da un numero crescente di cavi e decoder.
E l’ultimo affondo di Sky punta a spiazzare i nemici Rai e Mediaset con una mossa radicale: appropriarsi del campo di battaglia. Con lo slogan più televisori per tutti: dal 23 ottobre, gli abbonati alla tv satellitare di Rupert Murdoch possono ricevere un televisore Full Hd pagando un anticipo di 50 euro e 6 euro al mese per tre anni. A conti fatti, fa 266 euro, spalmati su 36 mesi, una cifra sicuramente conveniente rispetto al prezzo degli apparecchi comprati in negozio. Lo Squalo australiano naturalmente ha il suo interesse: attrarre nuovi abbonati, ovviamente, in grado di ricevere i programmi più «ricchi» di Sky, quelli in Alta definizione, l’offerta di gamma «alta» su cui Murdoch sta puntando con tutta la sua potenza di fuoco. Entro il 2010 i canali Hd passeranno da 16 a 30. La campagna «Sky, Tv Tutto Incluso», prevede una seconda fase strategica che parte a dicembre con la distribuzione di una speciale chiavetta usb (nella foto a destra), per capirsi tipo quelle che inseriamo nel computer per memorizzare dati. In realtà, Digital Key è un cosiddetto «zapper», un apparecchio che consentirà di ricevere sul decoder della tv satellitare anche i programmi del digitale terrestre, ovvero l’offerta gratuita di Rai e Mediaset.
Il colpo di scena è tutto in quella chiavetta, un proiettile sparato dalle armate del tycoon in particolare contro la Rai. Per comprendere lo scenario che si va delineando, bisogna ricostruire i vari passaggi che hanno portato a questa guerra spaziale, combattuta nella porzione di cielo che va dalle nostre antenne fin su ai satelliti.
Di certo Murdoch ha vissuto come uno sgarbo personale la decisione del governo di aumentare l’Iva sulle tv a pagamento (adeguandosi alla normativa europea) dal 10 al 20 per cento. Da allora è stata lotta aperta e nessuna arma è stata risparmiata. Dal canto loro, del resto, Mediaset e Rai non possono accettare passivamente la crescita di un concorrente che molti salutano come il salvatore del pluralismo televisivo. Dimenticando che, se è vero che ogni voce in più è benvenuta, Sky ha sul satellite un sostanziale monopolio, difeso con le unghie e con i denti, visto che l’emittente accetta di trasmettere sulla propria piattaforma i programmi di Rai e Mediaset, ma mantenendo saldamente il controllo della tecnologia (i codici di criptazione) e del telecomando.
Un esempio per chiarire. Una delle mosse d’attacco di Sky sul fronte della programmazione è stato il lancio di un canale generalista, trainato dallo show di Fiorello. Lo spot che lo pubblicizzava andava in audio in sottofondo anche sul «canale» GuidaTv, che dovrebbe essere un territorio neutro.
Mediaset, che punta forte sulla Iptv (la tv via internet) e sul digitale terrestre, con un’offerta più «popolare» (la tessera ricaricabile), ha sparato i suoi colpi. Insieme alla Rai ha promosso una propria piattaforma satellitare, Tivusat, che prevede l’uso di un decoder diverso da quello di Sky, in modo da spezzare il monopolio. E poi ha rifiutato di trasmettere spot che reclamizzano le offerte del concorrente satellitare. E Murdoch ha risposto con un salto di qualità nello scontro: il 15 settembre ha citato il Biscione in tribunale.
Tra Rai e Murdoch invece la rottura più clamorosa si è consumata nel luglio scorso, quando Viale Mazzini ha rifiutato l’offerta di 55 milioni per trasmettere i propri canali sulla piattaforma di Murdoch. Da allora i canali Raisat sono spariti dal bouquet di Sky insieme ai programmi, come la Formula Uno, di cui la Rai ha i diritti solo per l’Italia. La Digital Key ha tutta l’aria di una fredda vendetta dello Squalo, una sfida lanciata col peso di un gigante economico. Con la Digital Key infatti, chi ha il decoder Sky potrà di nuovo vedere i programmi del digitale terrestre Rai. E con i 55 milioni risparmiati, il tycoon finanzierà la campagna dei televisori in offerta. Il limite vero è che la chiavetta funziona solo con i decoder Hd e MySkyHd, che per ora sono appena un milione. Come finirà? Alla Microsoft, con un gigante che ingoia le tecnologie concorrenti? La storia spesso ha premiato un’altra soluzione, le tecnologie aperte. Come la chimera del decoder unico, che dovrebbe però mettere alla pari tutti i player.

Per i telespettatori significa la speranza di buttare via qualche telecomando. Sky però non ha intenzione di «svelare» ai concorrenti i propri codici di criptazione e su questo punto l’Autorità per le Tlc ha aperto un’istruttoria. E lo stratagemma della chiavetta potrebbe non bastare a fermarla.

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