Cè un legame tra la copia del Cenacolo di Leonardo realizzata da Giuseppe Bossi nel 18071810 e le Ultime cene di Warhol del 1986? Perché una pubblicità per una griffe di moda dellartista Brigitte Niedermeier ispirata allUltima Cena di Leonardo riesce ancora a fare scandalo? Per quasi un secolo, lAccademia di Brera ha vigilato sullUltima cena di Leonardo. Ha promosso la sua tutela e i primi restauri e soprattutto si è preoccupata di ricostruire la forma originaria del dipinto, danneggiato dalla sua fragilità costitutiva e dalle vicende storiche. Per questo motivo è stata progettata la realizzazione di una copia, che doveva fornire una lettura del dipinto che loriginale non permetteva più. Limpresa ha comportato il lavoro di tre anni di Giuseppe Bossi e quello di otto anni del mosaicista Giacomo Raffaelli per realizzare la traduzione in mosaico. La mostra «Il Cenacolo di Brera. Echi e rilanci dellUltima cena di Leonardo nella storia dellAccademia di Brera», dal 30 marzo al 7 aprile (orario 10-13 e 15-18), organizzata in sede dallAccademia braidense con la collaborazione dellassociazione Amici dellAccademia, può dare anche risposte alla comprensione dellarte attuale. Lintento principale del professor Dario Trento è ricostruire il lavoro ottocentesco di studio del Cenacolo di Leonardo condotto attraverso la riproduzione in incisione e la fotografia. La mostra presenta perciò cinque stati dellincisione realizzata da Raffaello Morghen a fine Settecento, la documentazione sulla copia di Bossi, le foto di Andrea Solario, le foto Braun di fine Ottocento.
Si apprende così che il lavoro di copia del capolavoro vinciano non si è mai interrotto, mentre la capacità del dipinto di Leonardo di suscitare repliche e reinvenzioni è più che mai viva. Un motivo in più per guardare al dipinto di Santa Maria delle Grazie con occhi nuovi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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