L’ultima frontiera del Pd: dibattito Coffy-Basso-Pasero il 4, il 5 o il 6?

L’ultima frontiera del Pd: dibattito Coffy-Basso-Pasero il 4, il 5 o il 6?

(...) Della simpatia di Cofferati per il 5 settembre, si è detto. Lorenzo Basso, consigliere regionale e candidato di Bersani, ha spiegato: «Quindici giorni fa ho chiesto con insistenza alla dirigenza nazionale che venisse concesso uno spazio per il confronto dei candidati regionali. Mi è stato risposto che non era possibile. Sono quindi molto felice che l’intervento di Bersani abbia realizzato le condizioni per un confronto vero sui temi della Liguria. La mia disponibilità è massima. Il 4 settembre questo confronto potrà già realizzarsi a Savona, nella festa Pd di un quartiere, vista la disponibilità dell’onorevole Cofferati: sono certo che sarà un’occasione dalla quale usciremo arricchiti noi candidati, ma soprattutto il partito nel suo complesso. Anche dopo il 4 ogni altra occasione di confronto sarà accolta con piacere. Basta alzare il telefono e chiedere la disponibilità del giorno, non serve certo fare una conferenza stampa». Quindi, è chiaro, la preferenza di Basso è per il 4, non escludendo però subordinate: «Va bene anche il 5, ma non è che uno decide e gli altri si accodano».
E Pasero, l’uomo di Marino? «Finalmente, non vedo l’ora di poter spiegare la mia mozione in un contraddittorio con le altre che, fino a questo momento, hanno quasi sempre rifiutato la presentazione simultanea». E la data? Pasero, con un filo di ironia, sorride: «Mi chiedo allora perchè non domenica 6?». E chiosa: «Io il 4 sono a Savona e poi alla Spezia, tornerò nella notte. Se fossi stanco morto? Propongo il 6? Forse era meglio sentirsi, non mi piace il metodo, tutto qui». Poi, nel caso non fosse stato chiaro il concetto, lo ribadisce in un’intervista a Wanda Valli de La Repubblica-Il lavoro: «Per il dibattito sono disponibile, ma non a farmi dettare luogo, giorno e ora da Cofferati. Si farà dopo la Festa, troveremo l’accordo».
Coffy, che ha lanciato la sfida, nega che quello sulla data sia un ultimatum: «A me interessa parlare di merito, ho detto il 5 guardando il calendario della Festa, non c’era altra possibilità. La sera prima ci incontriamo a Savona e ci sarò. Non va bene il 5? Mi facciano un’altra proposta».
Eppure, fra i non cofferatiani resta un sospetto. Il 5 è il giorno del comizio-fantasma di Dario Franceschini, trasformato in «iniziativa di chiusura della Festa» per «rispetto» nei confronti delle altre mozioni. Ma resta il fatto che, storicamente, è l’appuntamento più affollato di tutta la Festa. E, con tanti franceschiniani in giro per il Porto Antico, anche il confronto mattutino fra Cofferati e gli altri rischierebbe di avere uno squilibrio a favore dell’ex leader della Cgil, almeno nella claque.
Nel frattempo, l’ufficio stampa del Pd (sì, lo stesso di prima, quello dei «giornali di destra») ha adottato il suo nuovo leader. L’importanza mediatica che non era stata riservata dai comunicatori del Pd alle parole di Fini o agli interventi di Franceschini, Marino e Bersani, viene invece data alle parole di Ezio Mauro.

Le cui parole («Rispondo a Feltri dalla Festa del Pd, ho pagato più tasse del dovuto») vengono ritenute meritevoli di apposito lancio urgente da divulgare a tutti i giornali alle 22,21, in tempo reale, con il dibattito ancora in corso. Se ci fossero stati ancora dubbi su chi è il nuovo vero leader del Pd.

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