Gianandrea Zagato
Stop alle auto nel centro di Milano. Firmato, Barbara Pollastrini. Richiesta del ministro per le Pari opportunità del governo Prodi che, senza tanti giri di parole, impone ai milanesi «una misura più radicale», una «scelta importante e forte»: «Bisogna tornare allidea di chiudere il centro storico alle auto». Ma cè anche lopzione «b», «allargare larea pedonale». Uscita che non fa sorridere né lamministrazione comunale né i cittadini.
Ma il ministro non ha alcun dubbio: «Se si vuole discutere del fatto che cè inquinamento a Milano, propongo allora la chiusura del traffico al centro storico, con isole pedonali anche in periferia». Della serie, «occorre coraggio per varare misure forti e strutturali». E il ticket antismog di Letizia Moratti non rientra in questa fattispecie, anzi: «È facile sostenere di voler mettere il ticket perché il governo non dà i soldi, come sostiene il sindaco di Milano. Peccato che il provvedimento non centra niente, ma proprio niente con la Finanziaria».
La pollution charge morattiana, quindi, secondo il ministro, non è conseguenza dellentità dei trasferimenti dello Stato allamministrazione comunale e, anzi, rischia solo di «penalizzare chi è meno abbiente». Spiega ministeriale seguita dallofferta di una mano a Letizia Moratti «se si vuole parlare delle cose che interessano i cittadini, senza guardare al passato e senza polemiche» perché «dobbiamo risanare i conti». Ma da Palazzo Marino non cè alcun commento a sostegno della richiesta governativa «di misure più radicali, della chiusura del centro storico».
Unica reazione, quella di Carlo Fidanza - capogruppo di An - che non ci sta «a far subire ai milanesi unidea davvero balzana come quella della chiusura del centro storico che il ministro vorrebbe imporre, dopo averli già storditi con lidea del ticket» e che, comunque, ammette «la necessità di provvedimenti drastici davanti allemergenza ma con moderazione».
E sulla proposta Pollastrini resta in silenzio la Regione Lombardia, dove i tecnici sono già al lavoro per «mettere a punto un orientamento comune sul ticket ambientale per Milano». Tavolo inter-istituzionale con assessori allAmbiente e tecnici che «entro una settimana» concluderà i lavori. Nellattesa «delle decisioni prese» dal Pirellone ribadiscono di non prevedere «lattuazione di alcun intervento immediato per labbattimento delle polveri sottili anche se lattenzione resta desta». Dunque, lincubo delle «targhe alterne» - secondo il sindaco Letizia Moratti sarebbero «misura opportuna» come tutte quelle «che possono attenuare un problema grave come quello che viviamo quotidianamente» - resta confinato nel girone delle idee destinate a far discutere i milanesi.
Come quelli chiamati a raccolta dal Fronte dei Cittadini che, stamani, allincrocio tra via Ripamonti e via Quaranta raccoglie le firme contro lintroduzione della pollution charge.
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