«L’ultima di Di Pietro? Un referendum truffa»

Il referendum per cambiare il sistema elettorale che vogliono di Pietro e Parisi? Una truffa. Ne è fermamente convinto il costituzionalista Stefano Passigli, ex senatore Ds e promotore, pure lui, di un referendum in materia. Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro e il democratico Arturo Parisi ieri hanno presentato gli ennesimi quesiti referendari su cui partirà l’ennesima raccolta di firme. E Passigli non ha risparmiato critiche all’iniziativa. «Si tratta di un referendum truffa che promette cose che non può mantenere - spiega l’ex Ds - la riviviscenza del “mattarellum” per via referendaria verrà infatti dichiarata inammissibile dalla Corte costituzionale». Ma a non andar giù a Passigli è soprattutto una promessa mancata. Il costituzionalista, a sua volta promotore di un referendum, aveva infatti bloccato la raccolta di firme accogliendo l’invito di Veltroni a lavorare insieme per smantellare l’attuale legge.

«Si vuole sostituire al nostro referendum promosso dalla società civile un referendum patrocinato da partiti e spezzoni di partito», ha spiegato Passigli: «Anziché un referendum dei cittadini un referendum della casta, usato come arma di lotta partitica, che spacca il fronte delle opposizioni in un momento in cui è invece doveroso ricercare il massimo di coesione per fare uscire Paese e istituzioni dalla loro crisi». Insomma, la guerra in nome del referendum non elettorale è appena cominciata.

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