Ronnie Lee Gardner, 49 anni, il condannato a morte che nello Utah ha preferito il plotone desecuzione alliniezione letale, è stato dichiarato morto a mezzanotte e 20 ora locale, le 8:20 italiane di venerdì, dopo che i cinque membri del plotone desecuzione - uno dei quali aveva il fucile caricato a salve - gli hanno sparato quattro proiettili nel cuore. Lo ha dichiarato Steve Gehrke, portavoce del dipartimento carcerario dello Stato americano.
Lesecuzione è avvenuta nella prigione statale di Draper, alle porte del capoluogo dello Utah, Salt Lake City. Gardner ha consumato un ultimo pasto con bistecca, coda di aragosta, torta di mele, gelato alla vaniglia e 7Up.
Condannato a morte per aver ucciso due persone nel 1985, si è visto negare alcuni giorni fa la grazia dal Board of Pardons and Parole dello Utah e ieri dal governatore, Gary Herbert, la sospensione dell esecuzione, che è stata approvata infine dal procuratore generale dello stato, Mark Shurtleff.
Verso mezzogiorno Gardner è stato legato con cinghie a una sedia di metallo, incappucciato e sul suo cuore è stato piazzato un bersaglio. Poi il plotone desecuzione ha fatto fuoco allunisono con i fucili Winchester caricati con una cartuccia calibro 30 da caccia grossa ciascuno. Un membro del plotone, scelto a caso e a sua insaputa, aveva il fucile caricato a salve: una consuetudine fatta per lasciare a tutti i membri del plotone il dubbio di essere stati realmente responsabili delluccisione.
Lo Utah è uno degli stati che fino al 2004 offriva la fucilazione come opzione alternativa alliniezione letale, e Gardner laveva scelta lo scorso 23 aprile (la legge lascia ancora la possibilità di scelta a chi è stato condannato prima del 2004). Lultimo fucilato era morto 14 anni prima.
Il condannato a morte uccise prima un barista durante un litigio e poi, dopo alcuni mesi, un magistrato, Michael Burdell, durante un tentativo di evasione dallaula del processo.
I legali di Gardner hanno tentato fino allultimo minuto di fermare il plotone di esecuzione, ma gli appelli dellultima ora sono stati rifiutati sia dalla Corte Suprema che dalla Corte dappello di Denver.