L’ultrasinistra avvelena il clima elettorale

Alla Festa Tricolore: fumogeni e biglie contro il pubblico

Alessia Marani

Doveva essere una festa, ma il clima è stato rovinato dalla tensione. Decine di poliziotti in divisa, ma soprattutto in borghese, della Digos, ieri hanno presidiato piazza De Andrè, alla Magliana, perchè alla «Festa Tricolore» della destra tutto filasse liscio. Non, insomma, come accaduto sabato pomeriggio quando l’incontro-dibattito con i candidati alla presidenza del XV municipio, Fernando Chelini (Cdl) e Massimo Mosca (Fiamma Tricolore), è stato improvvisamente interrotto dal lancio di fumogeni e biglie da parte di un gruppo di giovani dei centri sociali. Non basta. In un’altra parte della città, a San Giovanni, nel frattempo, decine di residenti spaventati hanno chiamato il 113 segnalando un gruppo massiccio di ragazzi armati di mazze da baseball, fazzoletti calati sul viso e caschi indosso, muoversi lungo il reticolo di vie che capeggiano a piazza Re di Roma. «Sembrava di rivivere l’atmosfera degli Anni di Piombo - spiega un cittadino - sono arrivate sei volanti ma quelli sono riusciti a svignarsela. Che cosa fossero intenzionati a fare nessuno lo sa». A proposito di quanto accaduto sabato, Piergiorgio Benvenuti, consigliere provinciale di An, lui stesso vittima due settimane fa di un autentico pestaggio che l’ha fatto finire in ospedale, ricorda: «Stavo lasciando piazza De Andrè quando quei ragazzi sono piombati verso di noi, tentando in tutti i modi di raggiungere il palco. Hanno acceso fumogeni e lanciato biglie e solo per un caso non è accaduto il peggio». Pochi attimi e nella piazza scoppia il finimondo. Il fumogeno gettato tra il pubblico provoca il fuggi fuggi fra le circa duecento persone accorse per assistere alla manifestazione. Molti hanno bambini al seguito, lasciati fino a poco tempo prima giocare nell’area ludica. «La polizia, però - aggiunge Benvenuti costretto a girare con la scorta - è intervenuta subito. Ma quelli erano già spariti. La loro incursione era andata a segno». Non è la prima volta che la campagna elettorale per le amministrative capitoline è guastata da episodi di violenza politica. Sempre sabato, per esempio, a San Lorenzo, facinorosi dell’ultrasinistra hanno dapprima lanciato uova marce contro il candidato al municipio III, Mario Cola, quindi letteralmente distrutto il banchetto elettorale all’angolo tra via Tiburtina e via degli Etruschi. Non solo, già nei giorni scorsi altre «postazioni» azzurre erano state danneggiate. «Fatti - ha voluto sottolineare l’ex ministro di An, Gianni Alemanno, candidato a sindaco della Cdl, intervenuto, ieri, in serata alla chiusura della festa di piazza della destra alla quale hanno partecipato anche il consigliere di An in XV, Giovanni Petrone, il consigliere regionale Luigi Celori e il consigliere comunale Stefano Fioretti - che hanno una precisa matrice di responsabilità politica. Che la dicono lunga sulla correttezza dello svolgimento di una campagna elettorale che “democratica” non è per una frangia della sinistra che, comunque, è figlioccia di Veltroni. Così eccoci, per l’ennesima volta a dover condannare un grave e inquietante episodio.

Le continue aggressioni e gli atti violenti e intimidatori da parte della sinistra - dice Alemanno - dimostrano come ormai troppo spesso il metodo utilizzato dall’ultrasinistra e dai centri sociali è quello di voler impedire la libera circolazione delle idee a modo loro. Con la violenza».

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