L’Umberto I resta al buio per un’ora

È durato circa un’ora il black out che, ieri pomeriggio, ha interessato il Policlinico romano Umberto I. L’interruzione di corrente si è verificata intorno alle 14,30 e, in un primo momento, ha coinvolto solo la clinica dermatologica. Per poi estendersi, nel giro di pochi minuti, a tutti i reparti dell’ospedale. Le cause della mancanza di corrente elettrica, secondo la direzione sanitaria del policlinico, sarebbero con molta probabilità da addebitare a un sovraccarico nell’utilizzo dei condizionatori. Fortunatamente, il disservizio non ha causato disagi all’attività delle camere operatorie, grazie all’immediata entrata in funzione di tutti i sistemi di sicurezza a garanzia delle attività assistenziali, dalle squadre di intervento tecnico- sanitario ai gruppi elettrogeni. In merito al blackout, l’Acea - azienda comunale energia e ambiente - precisa che «non si tratta di linee Acea. E che ha fornito l’assistenza tecnica per il ripristino della rifornitura dell’energia elettrica». «Disagi, dovuti alla carenza di fornitura elettrica, con abbassamenti improvvisi di potenza erogata, causati dall’enorme assorbimento di energia per il gran caldo anche per gli utenti del centro storico», puntualizza Luigi Camilloni, presidente dell’Osservatorio sociale.

«Non bisogna sottovalutare - continua- che il surriscaldamento dovuto al cospicuo assorbimento dell’energia, specialmente con la canicola di questi giorni, potrebbe provocare una grave crisi all’intera rete elettrica che colpirebbe le cabine. Condizione - puntualizza - che avrebbe come conseguenza il collasso dei trasformatori o addirittura principi d’incendio. L’Acea che cosa ha programmato o ha intenzione di fare per limitare tali inconvenienti?».

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