L’Unione del commercio: «Vendite in calo del 7 per cento»

Abbigliamento scontato del 20 per cento, come a gennaio. Negozi che offrono promozioni straordinarie, paghi uno e prendi due, come al super. Jeans Levis’a 66 euro (l’anno scorso lo stesso modello costava 90 euro): in pieno centro prezzi stile outlet. Si può? «Sono tutte reazioni emotivamente comprensibili per contrastare la crisi» è il commento di Renato Borghi vicepresidente dell’Unione del Commercio e presidente di Ascomoda Milano. Per potere si può. Borghi spiega che gli sconti si possono fare fino a 40 giorni dall’inizio dei saldi. Dunque via libera alle promozioni che devono però cessare entro il 24 novembre. «La situazione è preoccupante - ha ammesso Borghi - la flessione dei ricavi nei mesi di settembre e ottobre, rispetto all’anno scorso, è stata del 7 per cento. Parliamo del settore moda nei negozi di Milano e provincia ma il trend è identico in tutto il Paese (un dato dell’Unioncamere: nei primi 6 mesi del 2008 hanno chiuso quindicimila negozi italiani). Con la stagione invernale la crisi preoccupa di più - ha aggiunto il presidente di Ascomoda - perché sono i mesi delle vendite più corpose, tipo i capospalla, gli stivali, l’abbigliamento da montagna».
Una ricetta anticrisi? «Abbiamo chiesto al governo di detassare il lavoro straordinario e le tredicesime.

Il piacere e la disponibilità a fare acquisti ripartono se aumenta il reddito disponibile netto delle famiglie. Sappiamo che la finanziaria è blindata per motivi di debito pubblico ma solo con meno tasse ci si ritrova più quattrini nel portafoglio».

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