Gian Maria De Francesco
da Roma
Unidea allettante si aggira nei think tank dellUnione. Si tratta della tassazione retroattiva dei contribuenti che hanno aderito allo scudo fiscale. Il provvedimento varato dal ministro dellEconomia, Giulio Tremonti, nelle Finanziarie 2002 e 2003 consentiva il rimpatrio dei capitali illecitamente esportati allestero versando unimposta pari al 2,5% del patrimonio reimportato. La misura, che garantiva lanonimato agli aderenti, ha fatto tornare oltre 70 miliardi di euro garantendo un gettito di 1,5 miliardi.
In alcuni ambienti dellUnione, come ha documentato Italia Oggi, si sta pensando di rintracciare questi particolari contribuenti e batter cassa. Ipotizzando lapplicazione di unaliquota del 10% (come per lo scudo fiscale tedesco) si potrebbero recuperare oltre 5 miliardi di euro. «Se ci fosse una soluzione di fattibilità, sarebbe unottima idea», ha dichiarato Gianfranco Morgando della Margherita. «Dal punto di vista tecnico è fattibilissima basterebbe avvalersi della collaborazione dellUfficio Italiano Cambi e delle banche», gli ha fatto eco il senatore diellino Renato Cambursano pur ammettendo le difficoltà giuridiche rappresentate da retroattività e garanzie di anonimato.
E sempre nella Margherita cè chi pensa che una simile misura andrebbe adottata per colpire contribuenti «particolari». «Io sono a favore della tassazione delle plusvalenze dei vari Fiorani, Ricucci e Consorte», dichiara Mario Lettieri. «Sulla praticabilità per il pregresso - aggiunge - è previsto espressamente lanonimato. Occorrerebbe una modifica di legge sulla cui opportunità bisognerebbe riflettere. Se si potesse fare, bisognerebbe in primo luogo colpire quelle plusvalenze scandalose». Più articolato il pensiero di Alfonso Gianni di Rifondazione. «Una logica di retroattività non è percorribile, ma, ove si accertassero illeciti i questa trasmigrazione dei capitali, allora bisognerebbe intervenire».
Prudente, ma possibilista Pino Pisicchio, ex sottosegretario dei governi Amato e Ciampi e ora nellItalia dei Valori. «Il tema è serio - dice - e avrebbe bisogno di un approfondimento non elettorale. Preferirei discuterne in serenità anche perché non se ne parla nel programma. Non che si debbano tenere nascosti i progetti, ma su alcuni temi cè stata una forte enfatizzazione». Secondo Pisicchio, quindi, è meglio discuterne dopo il 10 aprile e, in caso di vittoria, avviare una riflessione.
Ma da Ds e Rosa nel Pugno arrivano i primi distinguo volti, soprattutto, a evitare una perdita di consensi. «Mi pare che sia unipotesi stravagante - dice lex ministro del Tesoro diessino Vincenzo Visco - perché la legge prevede espressamente lanonimato. Questa vicenda è fuori da qualsiasi ragionamento».
Polemico anche Lanfranco Turci (RnP). «Mi sembra molto problematico - spiega - effettuare una tassazione in spregio di una legge. In primo luogo, perché era garantito lanonimato. In secondo luogo perché si potrebbero sollevare dubbi di costituzionalità sulla retroattività. E in terzo luogo perché non ne vedo lopportunità politica».
Rincara la dose il Ds liberal Enrico Morando che presentò un emendamento alla Finanziaria 2005 con lo scopo di effettuare un prelievo retroattivo del 5% sui capitali rimpatriati. «Era un emendamento di copertura - sottolinea - e a volte si presentano soluzioni fantasiose». Un repêchage dei contribuenti che hanno aderito allo scudo fiscale non è proponibile «Se non è nel programma - dice - allora non cè. Si tratta di una proposta contraria allo statuto del contribuente approvato dal governo di centrosinistra e che impediva il ricorso a forme di tassazione retroattiva.
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