Emanuela Fontana
da Roma
È stato il primo incontro Italia-Francia dopo la finale mondiale: la discussione sulla Tav, la linea dalta velocità Torino-Lione è entrata nel vivo proprio il giorno dopo la consacrazione dellItalia alla nazionale rientrata da Berlino. A Roma ieri era ospite il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti francese Dominique Perben. Lambasciatore di Parigi per lalta velocità ha incontrato gli omologhi italiani Antonio Di Pietro e Alessandro Bianchi. E insieme è stata trovata una data limite per linizio lavori della Torino-Lione: entro il 2010. Una conferma in più per i comitati della Val di Susa per marciare su Roma: i «no-tav» si sono messi in moto dal Piemonte e domani organizzeranno un sit nel pomeriggio davanti a palazzo Chigi, prima protesta ufficiale sullalta velocità al governo Prodi sotto le finestre della presidenza.
Da parte italiana, nellincontro con Perben, si è precisato che il governo intende approfondire limpatto ambientale dellopera. Di Pietro e Bianchi hanno comunque ribadito al ministro francese limportanza della Tav e la sua collocazione prioritaria per lesecutivo: «Questo incontro - recita il comunicato da Parigi del ministero francese - ha messo in luce la volontà comune di fare il possibile per lanciare il progetto Torino-Lione prima del 2010». I due Paesi «aggiusteranno insieme il livello della loro domanda di sostegno finanziario allEuropa per il periodo 2007-2013». A parte le valutazioni sullimpatto ambientale, Di Pietro e Bianchi hanno assicurato la volontà di procedere in ogni caso in tempi brevi verso lavvio dei lavori: «Durante lincontro - riferisce una nota congiunta dei ministeri Trasporti e Infrastrutture - i ministri italiani hanno tenuto a precisare che per quanto riguarda la Torino-Lione, la volontà espressa dal governo alla stessa presidentessa del Cig Loyola de Palacio è quella di procedere con la realizzazione del progetto e di tenere fede agli impegni presi con lUnione Europea. Si è ribadito il fatto che è necessario riprendere la via ordinaria attraverso la conferenza di servizi».
La decisione di avviare la valutazione dimpatto ambientale ordinaria per la Tav, prevista dal Dpef evitando le scorciatoie della legge obbiettivo, non dovrà quindi incidere sulla tabella di marcia, concordata da Italia e Francia.
I ministri hanno parlato anche della galleria di sicurezza del Fréjus, che non dovrà aumentare il traffico stradale per non creare ulteriori problemi alle popolazioni della zona. Bianchi e Di Pietro hanno contemplato anche lidea di rivedere il progetto originario.
Si sono poi concordati alcuni aspetti prioritari del traffico transalpino che verranno esaminati dalla prossima conferenza dei ministri di Zurigo. Ma è la Tav il punto di discussione più incalzante. E lo conferma, in unintervista al settimanale Panorama, la responsabile del corridoio 5, Loyola de Palacio: «Se vuole restare in gioco - avverte - il governo italiano deve continuare i lavori preparatori. Finora il confronto è avvenuto su un progetto preliminare, definito negli aspetti principali ma incompleto».
Per la marcia di domani su Roma dalla Val di Susa sono stati organizzati dei pullman al prezzo di 35-40 euro a persona per chi non ha iniziato la discesa verso la Capitale dal 30 giugno e vuole raggiungere i manifestanti sotto palazzo Chigi. La carovana «a passo duomo», sostenuta dalla Rete regionale rifiuti, il movimento No Coke di Civitavecchia, la Rete del nuovo municipio, il settimanale «Carta» e numerose associazioni e comitati, è partita dodici giorni fa da Venaus adottando volontariamente mezzi lenti: treno e gambe proprie per alcuni tratti.
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