L’unità nazionale? Si promuove anche con la musica di Arbore

LARUSSA «Le celebrazioni serviranno a rinsaldare il vincolo tra i cittadini e le Forze Armate». Lo showman foggiano: «Onorato di rappresentare l’Italia»

Renzo Arbore e l’Orchestra italiana «ambasciatori» dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Saranno infatti il popolare musicista foggiano e la sua celebre band di 15 elementi a chiudere in bellezza le celebrazioni per il 4 novembre, che avranno luogo domenica prossima in piazza del Popolo.
Il programma dei festeggiamenti è stato illustrato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa durante la conferenza stampa di ieri a Palazzo Salviati. Presenti, oltre al maestro Arbore, anche i capi di Stato Maggiore Vincenzo Camporini (Difesa) e Biagio Abrate, del Corpo d’armata alpino, oltre al direttore artistico Gianmarco Mazzi. «Vogliamo rinsaldare il vincolo tra i cittadini e le Forze Armate - ha spiegato La Russa - che saranno nelle piazze di venti province italiane, tra le famiglie e i ragazzi».
La manifestazione, presentata da Fabrizio Frizzi e Rita Dalla Chiesa, prevede la partecipazione del comico Enrico Brignano e di Pippo Baudo. In apertura alle 16, l’arrivo della fanfara dei bersaglieri, cui seguirà il passaggio delle Frecce Tricolori. Spazio quindi alle esibizioni delle bande militari, del coro dell’Associazione nazionale Alpini «Anaroma» e dei bambini dell’istituto «San Leone Magno». Subito dopo, la presentazione dei comandanti dei contingenti militari all’estero, dei partecipanti all’operazione «Strade sicure» e di alcuni rappresentanti della cosiddetta mini-naja, la permanenza di 15 giorni tra le file degli Alpini istituita da La Russa.
Clou della giornata il concerto-evento di Arbore, in cui la canzone napoletana classica, con chitarre e mandolini, fisarmoniche e percussioni, promuoverà l’immagine e lo spirito dell’Italia unita. «Io sono un patriota e questo per me sarà un concerto sentimentale», ha dichiarato Arbore. Apparso in una mise tricolore, camicia bianca, pullover verde e sciarpa rossa, lo showman si è detto «onorato di rappresentare il nostro Paese, la bellezza e la cultura italiana in giro per il mondo». Anche perché «la musica folkloristica e popolare italiana non è abbastanza esportata all’estero», e «forse andrebbe difesa un po’ di più».

Un compito finora assolto alla perfezione dall’Orchestra iataliana, che ha sdoganato il repertorio partenopeo dai pregiudizi che lo volevano appartenente al passato, figlio di un’Italia che non c’è più. Il concerto di domenica 8 novembre sarà dedicato alla memoria del padre dell’artista: «Mi piacerebbe che potesse assistervi, era tenente colonnello medico a Foggia».

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