L’Università alza le rette ai ceti medi ma il Rettore: «Distribuzione più equa»

Tasse universitarie sempre più basse per gli studenti con redditi meno elevati e più onerose per quelli con redditi più alti, con sgravi per i più meritevoli: ecco come l’Università di Genova ha pensato di bilanciare la situazione tasse riferite ai redditi. La riforma della contribuzione studentesca per l’anno 2009-2010, basata sulla progressività, è stata presentata ieri mattina dal Rettore Giacomo Deferrari.
«È un sistema più equo che fa pagare meno tasse ai meno abbienti e di più ai redditi medio-alti - ha detto Deferrari -. I soldi che arrivano in più all’Università grazie al nuovo sistema, almeno un milione di euro, vengono redistribuiti tra gli studenti più meritevoli». Gli studenti con bassi redditi - ha spiegato il professor Pierluigi Chiassoni - pagheranno fino a 184 euro di meno, ma nel caso si aggiungano incentivi di merito potrebbero pagare anche fino a 228 euro in meno. Gli aumenti della contribuzione sono più consistenti (fino a 369 euro in più) per le famiglie con redditi sopra ai 51 mila euro di Isee, ma se lo studente è meritevole o fa parte di un gruppo familiare con due o più iscritti avrà degli sgravi (pagando ad esempio solo 59 euro in più).


Sono previsti sgravi per chi consegue il titolo di laurea triennale nella durata normale del corso e una riduzione del 15 per cento della seconda rata se lo studente matura l’80 per cento dei crediti previsti dal piano di studi entro il 30 settembre. La riforma sarà monitorata per un anno.

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