BariQuando lesperienza fa la differenza. Accade di certo a Bari, dove lUniversità ha affidato lincarico di consulente per la comunicazione a Egidio Pani, anni 78, ex vice sindaco di Bari ed ex dirigente regionale: proprio lui, ottuagenario giornalista pubblicista, si è infatti aggiudicato il concorso bandito dallAteneo, una selezione che ha scatenato un putiferio da queste parti ma non ha evidentemente scalfito le certezze del rettore, Corrado Petrocelli. «È tutto in regola», fanno sapere dallAteneo, mentre il neo vincitore annuncia lintenzione di rinunciare al compenso, 21.500 lordi allanno, e di essere «pronto a questaltro sacrificio».
La cosa, però, non è passata inosservata. Tanto più che in un primo momento tra i titoli necessari per partecipare figurava liscrizione allalbo dei giornalisti da almeno 25 anni. Proprio questo particolare aveva mandato su tutte le furie lAssostampa pugliese e dopo un coro di proteste la clausola era stata revocata in modo da consentire anche ai giovani di nutrire qualche legittima aspirazione. Risultato: alla fine lha spuntata il pubblicista Pani mentre si è piazzata seconda la professionista Manuela Lenoci. Caso chiuso? Tuttaltro. Certo, i giorni bollenti delle assemblee e delle lezioni in piazza contro la riforma Gelmini «che favorisce i baroni» sono lontani, ma lassociazione studentesca Link ha deciso di farsi sentire con una nota in cui viene definita «inopportuna lassunzione (anche solo per una consulenza) di un ottuagenario, in particolar modo in un contesto di disoccupazione cronica generazionale»; «crediamo si prosegue che se il dottor Pani voglia realmente sacrificarsi, come lui stesso ha affermato, possa farlo a titolo gratuito e lasciando emergere giovani che rappresentano il suo, il nostro e il futuro dellUniversità». Sulla vicenda è intervenuto nuovamente anche il sindacato dei giornalisti. Il presidente dellAssostampa pugliese, Raffaele Lorusso, non usa mezzi termini: «Luniversità di Bari dichiara manda al mondo del lavoro un messaggio devastante: quello che la professione giornalistica non vale niente e non che non cè bisogno di stipulare regolari contratti di lavoro perché cè comunque chi è disposto a prestare gratuitamente la propria opera». Si muove anche lOrdine dei giornalisti della Puglia e in un comunicato stigmatizza la vicenda: «La rinuncia al compenso per lincarico di consulente nellufficio stampa dellAteneo barese avrebbe il sapore di uno schiaffo per i tanti giornalisti disoccupati o sottopagati e inaugurerebbe una gara al ribasso di una professione sempre più sfruttata».
Ma non è tutto. Perché la scelta di un 78enne come addetto stampa dellUniversità non poteva non rimbalzare tra le fila della politica. E così, non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Bari, Michele Emiliano.
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