MilanoLa parola classico fra le labbra di Miuccia Prada ha un suono stridente e poco rassicurante perché la regina dell'innovazione non è mai stata una creativa dall'intelligenza pianificata e dunque si ha la sensazione che si diverta a seminare trappole linguistiche per poter ancora una volta sorprendere. E così ieri sera non si è smentita cancellando in un baleno l'immagine stantia e polverosa di quello che l'uomo considera in assoluto la sua corazza. Ha illuminato il grigio con un nuovo decoro, ha scosso il nero con pressature e stirature non convenzionali, ha scelto un blu che alla notte aggiunge mistero. «Gli uomini non cambiano a tal punto che si parla di neoconservatorismo. Allora che classico sia» diceva la signora che per calarsi meglio nei desideri maschili indossava con l'eleganza che la contraddistingue un cappotto di una sua vecchia collezione uomo. Così hanno sfilato rigorose sovrapposizioni di cappotti con importanti revers a lancia oppure senza colli su abiti doppiopetto, giacca a pelle su pantaloni asciutti con un alto risvolto, casacche in cashmere double.
Tutto qui? Neanche per idea: cambiando le carte in tavola, Prada ricama con piccole borchie che sembrano paillettes i cappotti, i pantaloni, le camicie e persino le massicce scarpe stringate. Pur sostenendo che l'uomo ha da sempre un andamento lento in fatto di moda, Miuccia non rinuncia a tentarlo.
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