La faccia della crisi economica è sempre lì, a Wall Street. Ha cambiato indirizzo, non lavoro. Ha la targhetta sulla porta del suo ufficio e ancora le mani sui dollari di migliaia di americani. Dick Fuld è quel signore che il giorno dellaudizione dei grandi uomini della finanza Usa al Congresso aveva gli occhi spiritati e la sguardo perso nel vuoto: amministratore delegato di Lehman Brothers, la banca il cui crac scatenò il panico sui mercati di tutto il mondo. Due anni fa: 15 settembre 2008. Broker, segretarie, dipendenti vari con gli scatoloni fuori dalle sedi di LB in tutto il mondo, i racconti apocalittici della fine di un modello di business e di stile di vita. Sullo sfondo cera lui: lui e la sua storia, lui e il suo mondo: Fuld è stato per mesi licona del malaffare finanziario, ha cercato di difendersi goffamente, ha accusato, ha replicato. Alla fine del 2008, la sua faccia diventò un poster enorme attaccato allesterno della sede di Lehman: messo lì perché chiunque passasse potesse scrivere ogni tipo di insulto. E ogni giorno cera la coda: ex dipendenti, parenti di ex dipendenti, amici di ex dipendenti, correntisti di banche fregate da Lehman, passanti. Fuld era il banchiere dellimbroglio. Era. Poi è sparito.
Il fallimento di Lehman avrebbe dovuto inghiottirlo nelloblio, dimenticato come altri mille volti e altre mille storie di manager che salgono e poi scendono, che a un certo puntano diventano i padroni del mondo e poi tornano a essere persone normali. Fuld non aveva nientaltro che Lehman: lo chiamavano Gorilla perché era aggressivo e sfrontato, così sfrontato da chiudere la sua notorietà di quei giorni di caos e scossoni con unoperazione discutibile. Successe che vendette la sua villona in Florida alla moglie per un solo dollaro. Valeva almeno sette milioni, scrissero i giornali in quel periodo: erano giorni in cui lAmerica e non solo chiedeva la forca per i signori di Wall Street che avevano fatto sprofondare il mondo in una crisi finanziaria complicata e per molti allepoca quasi irreversibile.
Fuld non ha pagato se non con la perdita di quellufficio di lusso che aveva. Ha perso soldi, certo. Non ha preso più i bonus milionari che aveva incassato fino ad allora, ha lasciato per strada uno stipendio da favola e la possibilità di comprare praticamente tutto quello che desiderasse. Loperazione immobiliare della Florida gli ha permesso di salvare una proprietà milionaria e di risparmiare anche qualche centinaia di migliaia di dollari di tasse. Bravo Richard, che poi era Dick per tutti. Lo è ancora, perché non è sparito. Luomo che avrebbe dovuto accollarsi la responsabilità della crisi è nello stesso mondo nel quale secondo tutti ha fatto danni inenarrabili: quando lattenzione è calata, Fuld è rientrato a Wall Street.
Lanno scorso, il New Yorker e altri giornali Usa raccontarono il suo silenzioso, ma inarrestabile rientro nel mondo della finanza: nel 2009 ha fondato Matrix Advisors, una società di consulenza finanziaria con sede e uffici a Manhattan, neanche troppo lontano dal vecchio palazzo di Lehman: nella nuova avventura sè portato qualche ex dipendente della banca fallita. Ai giornali che sono riusciti a trovare qualche cosa di più su questa nuova attività, Fuld ha fatto sapere di aver creato la Matrix Advisors per aiutare aziende a finanziarsi per espandere i loro affari. È lo stesso uomo che la Cnbc definì il peggior amministratore delegato della storia degli Stati Uniti dAmerica e che la Cnn inserì nella lista dei 10 uomini più ricercati dalle autorità e dai risparmiatori nel 2009.
Ecco, questuomo è ancora lì, dove secondo la maggioranza schiacciante degli americani ha fatto soltanto danni. Ma non cè solo questo. A maggio scorso Fuld è stato registrato alla Financial Industry Regulatory Authority come dipendente della Legend Securities, una banca daffari che aiuta negli investimenti privati e banche. Lex signor Lehman non figura nello staff, ma ogni volta che qualche giornalista ha chiesto ai capi della Legend di smentire la collaborazione di Fuld con la società, loro si sono rifiutati. È lì, il Gorilla. Lì, in una Lehman molto più piccola della Lehman, a fare le stesse cose che faceva in Lehman. Nel frattempo Sothebys e Christies hanno avuto mandato dal curatore fallimentare di mettere allasta la collezione di quadri della banca fallita: un valore stimato di diverse decine di milioni di dollari. Soldi che contribuiranno a ripagare gli investitori che credevano di aver messo i loro dollari al sicuro grazie a Lehman Brothers.
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