L'Argentina per l'onore, l'Uruguay per la storia. Differenti le motivazioni, medesima però la finalità: superare l'ostacolo dei quarti di finale e respirare l'aria del podio della Coppa America. Il 16 luglio per la Celeste non è una data qualsiasi, ma l'anniversario (il 51°) del "Maracanazo", il colpo gobbo per eccellenza della storia del calcio. Nel 1950 a Rio de Janeiro l'Uruguay di Ghiggia, Varela e Schiaffino sovvertì ogni pronostico sollevando al cielo la Rimet in casa del Brasile. Tabarez ovviamente vorrebbe che la storia si ripetesse, e la stampa di Montevideo ci sta andando a nozze invocando l'Argentinazo.
Detronizzare i padroni di casa è problematico, ma non impossibile. Anche se la squadra di Batista ha trovato la quadratura del cerchio con una semplice mossa: sacrificando Banega e inserendo in mezzo al campo Fernando Gago. Lo scarto di Mourinho al Real Madrid sembra rigenerato, ricorda il giocatore che nel gennaio del 2007 Capello volle a tutti i costi in maglia merengues. Nella partita vinta contro il Costarica ha toccato qualcosa come 122 palloni (a fronte dei 16 di Cambiasso con la Bolivia), innescando Messi e chiudendo ogni varco. I media argentini l'hanno candidato per l'oscar della Coppa, ma le recenti dichiarazioni del "loco" Hugo Gatti, leggendario portiere dell'Albiceleste, stanno frantumando quell'aurea mistica costruita attorno alla squadra di casa. «Senza Messi sarebbe una formazione come tante altre e con poche velleità. Non è colpa di Batista, ma della mediocrità generale». Gatti elegge il venezuelano Vega miglior portiere e boccia Julio Cesar: «E' il peggiore, non ha personalità per gestire i momenti difficili».
Tornando alla partita di Santa Fe (in uno stadio, il "Cementerio de los Elefantes", famoso per le vittorie delle piccole contro le grandi) l'undici dell'Uruguay è ancora un rebus. Mancheranno gli infortunati Cavani in attacco e Godìn in difesa. Possibile la presenza di Gargano a rafforzare il centrocampo per controllare Messi. Sulla stessa linea il "bolognese" Diego Perez e Arevalo. A Lugano verrà affidato l'ingrato compito di braccare un Aguero in stato di grazia.
Sul fronte argentino Batista conferma l'undici che ha asfaltato il Costarica. Tutti assieme appassionatamente Messi, Aguero, Di Maria e Higuain. Ovvero "la Generaciòn Pulga", quella che vinse il mondiale Under 20 in Olanda e la medaglia d'oro a Pechino nel 2008.
Quarti di finale. Oggi (ore 21) Colombia-Perù e (0.15) Argentina-Uruguay. Domani (21) Brasile-Paraguay e (0.15) Cile-Venezuela. Tv: diretta Skysport 1
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