Roma

L'acqua? Per fortuna non è uguale per tutti

La minerale va degustata come se fosse vino Ecco i consigli del titolare dell’Aqua Store

Chiara Cirillo

Ognuno di noi beve ogni anno 172 litri di acqua minerale al giorno, meno di mezzo litro al giorno. Tanto, se si considera che spesso l’acqua che esce dai nostri rubinetti è buonissima. Poco se si beve solo quella. «Il nostro fabbisogno è molto superiore», ci spiega Angelo Lauria, che abbiamo raggiunto nel suo Aqua Store della Galleria Centrale della Stazione Termini (www.aquastore.it), il primo centro salutistico e multimediale delle acque minerali in Italia. Non solo uno spazio dedicato all’informazione e alla degustazione, ma un vero centro di benessere, dove è possibile scoprire quali caratteristiche deve possedere l’acqua più adatta al nostro organismo. Quello dell’acqua è un mondo curioso e interessante, tanto che sempre più persone iniziano a frequentare gli Aqua Bar, locali che ne offrono di ogni tipo e dispongono di veri e propri menù con ricette ad hoc basate sull’uso di acque minerali. Veri e propri luoghi di culto dell’acqua dove si apprende come gustarla e a quale temperatura per coglierne non solo il piacere, ma anche il sapore, proprio come con il vino. Si impara inoltre come e quando bere. E che, ad esempio, ogni acqua vuole il suo bicchiere giusto?
Esagerazioni? Forse. L’acqua in fondo siamo abituati a berla e basta. Ma di certo le acque non sono tutte uguali. Soprattutto quelle minerali. Il sapore, la consistenza e gli effetti sull’organismo variano, a seconda dei minerali di sodio in essa contenuti. Tutto sta, allora, nell’imparare a riconoscerne caratteristiche e a scegliere quella più adatta a seconda dei casi.
Lauria da cinque anni è letteralmente immerso nel mondo delle acque minerali. Socio onorario dell’Adam, l’associazione dei degustatori di acque minerali, di acqua ne beve «almeno quattro litri al giorno». Chi meglio di lui per scoprire qualche segreto della bevanda più diffusa al mondo? Cominciamo dalle cifre. In Italia ci sono almeno 200 acque minerali commercializzate: solo quest’anno sono apparse almeno altre trenta etichette. «Questo perché, chi per benessere, chi per salute, chi per depurarsi e sentirsi più bello, ognuno va alla ricerca di quella giusta per il proprio organismo». Come si fa a sceglier quella più giusta? «La bicarbonata (con bicarbonato sopra i 600 mg/l) favorisce la digestione perché abbassa l'acidità nella prima parte dell’intestino se bevuta durante i pasti, mentre tampona l’acidità se assunta a digiuno. È ideale per chi fa sport, poiché bicarbonato e calcio possono neutralizzare le scorie del metabolismo muscolare. L’acqua solfata invece (con solfati sopra i 200 mg/l), è più indicata per chi soffre di disturbi epatobiliari e stipsi, perché compie sullo stomaco un’azione equilibratrice e produce un effetto rilassante sulla muscolatura biliare. Poi c’è l’acqua calcica (con calcio sopra i 150 mg/l), perfetta per le gravidanza, per chi soffre di osteoporosi e per chi non assume calcio attraverso i latticini. L’acqua fluorata (con fluoro sopra 1 mg/l) è indicata per organismi con carenza di fluoro ed è consigliata, pertanto, alle mamme in attesa, in quanto la prima impronta del dente si forma già nel feto. Infine, l’acqua magnesiaca (con magnesio sopra i 50 mg/l) ha funzioni lassative».
Anche nell’acqua «da tavola», ci sono differenze da non sottovalutare: «Per la tavola sono ideali le acque oligominerali o leggermente mineralizzate: perché diuretiche e depuranti. Buone anche le acque medio-minerali: gli effetti salutari variano con il variare del contenuto salino». Nota dolente, i prezzi: «Variano da uno ai dieci euro a bottiglia, a seconda della provenienza e delle caratteristiche, tutto dipende dalle necessità del proprio organismo. Ci sono poi, acque più pregiate, come per esempio quelle di alta quota, poverissime di sodio e sali minerali e quindi ottime per gli ipertesi. Oppure le acque termali, ricche di sali che le rendono naturalmente gassate. Prima fra tutte la Rogaska, ideale per l’obesità, la stitichezza e la carenza di magnesio e minerali».
Va bene: ma qual è la prima cosa da verificare al momento dell’acquisto? «La scadenza, e la data di imbottigliamento: più è giovane, meglio è. Attenzione poi alle bottiglie lasciate all’aperto sotto il sole. E in ogni caso, meglio preferire il vetro alla plastica: è meno soggetto all’alterazione e più ecologico», ribadisce Lauria.

L’importante è poi gettare le bottiglie negli appositi contenitori, aggiungiamo noi.

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