Lacrime e tricolori per l’addio ai tre eroi

Roma e l’Italia intera, ieri, hanno dato l’ultimo saluto ai tre militari caduti a Nassirya. Gremita all’inverosimile la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, centinaia le persone in attesa dell’uscita dei feretri su piazza della Repubblica, off-limits al traffico. Strazio, commozione, strette di mano e abbracci. Soprattutto lacrime: quelle dei familiari di Nicola Ciardelli, Franco Lattanzio e Carlo De Trizio. Degli amici più cari, dei colleghi, di chi ieri c’era solo per dimostrare affetto e solidarietà ai parenti delle vittime e rispetto per coloro che sono ancora impegnati in missione. «Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio», cita nell’omelia monsignor Bagnasco. In chiesa ci sono anche i parenti delle vittime dell’attentato del novembre 2003. La vedova Fregosi con un filo di voce dice: «È terribile, rivivo quella tragedia».

Gianfranco Paglia, ferito in Somalia dalla sua sedia a rotelle legge la preghiera del paracadutista. Gianni De Trizio, fratello di Carlo, ringrazia: «È la consolazione più grande sapere che gli ideali di Carlo, Nicola e Franco, sono ancora vivi».

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