Cronaca locale

Lacrime per Giacomo, poi la rabbia

IL DRAMMA DI VIA SOLARI Veglia di preghiera con 500 persone per il bambino schiacciato dal tram all’uscita dall’oratorio. PISAPIA CONTESTATO

Lacrime per Giacomo, poi la rabbia

È bastato un rapido passaparola e ieri sera la Chiesa Santa Maria del Rosario si è riempita di amici e fedeli, quasi 500 persone riunite in una veglia di preghiera per Giacomo Scalmani, il dodicenne ucciso da un tram sabato sera in via Solari. In prima fila, vicino a mamma Giovanna Praderio, alla sorella Anna, 15 anni, al padre Davide, rientrato dalla Spagna, anche il sindaco Giuliano Pisapia, e la sua vice Maria Grazia Guida.
Molte lacrime, ma anche rabbia e indignazione per la morte assurda di un bambino, ucciso dalla distrazione di una ragazza, dalla maleducazione di chi lascia le auto zone pericolose, dalla disattenzione di una città che non sembra accorgersi di migliaia di ciclisti che ogni giorno rischiano letteralmente la vita pedalando per le strade. Giacomo infatti aveva passato il pomeriggio all’oratorio e verso le 21.30 aveva inforcato la sua bici, diretto a casa invia Tolstoj 17. Fa solo pochi metri poi una ragazza di 29 anni, seduta nei sedili posteriori di una Toyota Yaris parcheggia in divieto in sosta, apre la portiera dell’auto facendolo cadere in mezzo alla strada mentre passa il tram. Una scena terribile, Giovanni C. di 47, conducente del mezzo, viene da malore e portato a al San Paolo. Qui viene sottoposto agli esami tossicologici che escludono l’assunzione di alcol e droghe. Viene controllato anche il suo cellulare, ma sembra già non l’abbia usato mentre guidava. Nel frattempo, dato l’allarme, sul posto arrivano i soccorsi, ma per il bambino non c’è più nulla da fare.
A casa intanto mamma Giovanna, 48 anni, e la sorella Anna, 15 anni, cominciano a preoccuparsi del ritardo. La donna ha decide di andargli incontro. In piazza Napoli incrocia gli educatori della parrocchia diretti al multisala Ducale che le confermano di aver concluso la riunione. Mamma Giovanna alza lo sguardo e in lontananza vede i lampeggianti delle ambulanze e delle pattuglie dei vigili e il cuore le salta in gola. Corre come disperata e giunge in tempo per vedere don Alessandro che impartisce la benedizione al povero corpo. Poi il sacerdote la sorregge e la accompagna a casa dove si abbraccia in un unico dolore con la figlia. Il padre viene invece raggiunto per telefono in Spagna, prende il primo volo utile e torna in fretta e furia a Milano.
La notizia della morte di Giacomo si sparge in fretta nel quartiere e la partecipazione al dolore è subito corale. Lo si capisce dai mazzi di fiori che si accumulano sul luogo dell’incidente «Ti voglio tante bene Giacomo», «Per il nostro angelo Giacomo», anche un biglietto dell’associazione Fiab Ciclobby che ricorda il bambino ma anche i ritardi delle amministrazioni nel creare più piste ciclabili. Già alle 17.30 fuori dalla chiesa cominciano a formarsi i primi capannelli, bambini e adolescenti accompagnati dai genitori. Tra loro i compagni di scuola di Giacomo, che frequentava la seconda F alle scuole media Carlo Porta di via Moisè Loria, e di Anna, al secondo anno del liceo scientifico. Poco prima delle 18 i parroci, don Alessandro, don Fausto e don Andrea, fanno entrare i fedeli nel cortile della parrocchia, ma ben presto ci si rende conto che non può contenerli tutti. Così vengono aperte le porte della chiesa, che si riempie in pochi istanti, almeno 500 persone. In prima fila i genitori e la sorella, i parenti stretti, poco più in là il sindaco Pisapia, impietrito, continua a stringere mani e baciare chiunque gli si pari davanti, e la sua vice Guida. Officia il parroco don Fausto, assistito da don Andrea e don Alessandro, il sacerdote più vicino alla piccola vittima in quanto incaricato di seguire i ragazzi delle medie.
La presenza del sindaco lascia capire come l’intera città sia stata colpita da questo lutto.

Tanto che ieri in via Torino un passeggero è caduto mentre saliva su un tram, e subito attorno si sono affollate decine di persone, convinte fosse un’altra vittima della strada.

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