Ladri in azione perfino allinterno del comando del I gruppo della polizia municipale in via dei Montecatini, in pieno centro storico. Negli armadietti dei vigili urbani è stato trafugato di tutto e, sembra, a più riprese: dalle palette in uso per fermare le auto e dirigere il traffico, alle manette; dalle placche di riconoscimento alle divise; dalle ricetrasmittenti ai cosiddetti «key-defender», cioè gli spray al peperoncino, unica «arma» concessa in dotazione ai «pizzardoni» romani.
La notizia, prontamente ripresa dal sindacato autonomo Ospol, è stata - forse involontariamente - diffusa dallo stesso Comando con una circolare nella quale si annulla lordine - dato precedentemente - di «custodire i dispositivi assegnati per lequipaggiamento nellambito della sfera di disponibilità dellassegnatario» e non più allinterno degli armadietti posti nei locali spogliatoi». Il tutto, si legge ancora in perfetto «burocratese» nella circolare del 5 ottobre scorso, «a seguito del reiterarsi di sottrazioni furtive compiute da ignoti a danno di dipendenti, di capi dabbigliamento o dispositivi assegnati per equipaggiamento personale (quali key-defender, placca, manette e paletta) allinterno di armadietti posti presso le sedi di questa Unità operativa».
Sulla vicenda ha espresso forti critiche lOspol. «Dopo le reiterate intimidazioni, con taglio di gomme e lancio di bottiglie incendiarie contro le autovetture della Polizia municipale in vari comandi territoriali - si legge in una nota del sindacato autonomo - (lultimo episodio è avvenuto al XV Gruppo), si è passati direttamente ai furti nelle caserme dei vigili urbani da parte di ladri, al momento, ancora ignoti. Il comandante del I gruppo Centro storico, invece di provvedere a garantire la sicurezza nel proprio Comando del quale è il diretto responsabile, ha disposto che i vigili urbani non debbano più custodire gli oggetti che fanno parte della dotazione individuale nellarmadietto assegnato loro, ma, omettendo di dire dove i medesimi dovrebbero essere depositati, ha fatto intendere che gli assegnatari dovrebbero portarseli a casa». «Insomma siamo al paradosso - protesta lOspol -. Invece di mettere in sicurezza i Comandi dei vigili, alla stregua dei commissariati o delle stazioni dei carabinieri, predisponendo presso ognuno di essi unarmeria, un circuito di video-sorveglianza ed eventualmente un servizio di piantonamento, il comandante del I Gruppo dirama disposizioni non conformi alle regole, scaricando, così, sugli agenti responsabilità che non competono loro».
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