«Lady Gaga mi ha caricato Un Ti lovvo al preparatore»

ShangaiFelicità diventa una parola facile. Anche per una ragazza lontana dalle facilonerie. Federica Pellegrini è lì che guarda tutti, ascolta, risponde, il sorriso raggruma tutta la sua tranquillità. Momenti in cui è facile parlare. Aver raddoppiato il titolo del 2009, nella gara che più l’ha fatta soffrire, è impresa da libro dei record. «Sono felicissima», dice e potrebbe finirla così. Ma non basta ovviamente. «Ho gestito la finale come la batteria. I primi duecento metri d'attesa e poi in accelerazione. La tattica ha pagato. Ho vinto con una distanza di vantaggio».
Federica non ha avuto neanche il tempo di attende lo sparo. Chiamata dallo speaker per ultima delle finaliste (il cerimoniale della presentazione prevede l'ingresso degli atleti in ordine decrescente dall'ottavo tempo al primo delle semifinali), si è presentata con pantaloni della tuta Italia maglietta blu a maniche lunghe e cuffioni. «Cercavo di concentrarmi. Ascoltavo Lady Gaga, un personaggio sobrio e introverso come me».
Poi il via. «Non ho avuto neanche il tempo di capire. Ho sfilato in fretta pantaloni e calzini e sono partita». E alla fine quel grande cuore, disegnato con gli indici della mani e un “I love you“ dalle mille interpretazioni. Dice di lasciar perdere dietrologie: «Era per il mio preparatore atletico Andrea Scattolini. Noi spesso ci diciamo scherzando 'Ti lovvo'. Così gli ho detto: se ce la faccio, ti dedico il successo». Si scrive Ti lovvo, si dice I love you.
Ma la dedica arriva anche al suo team. «Desidero ringraziare la Federnuoto che mi ha messo nelle migliori condizioni per lavorare; dedicare il successo a tutti coloro che mi sono stati vicini in questi due anni pieni di cambiamenti, che hanno avuto fiducia in me. Sono contenta di avere intorno persone che mi vogliono bene, a prescindere dai risultati. Questo successo mi è sembrato più facile dei precedenti, probabilmente per la serenità interiore che mi accompagna, per l'equilibrio con cui sto affrontando questa fase della mia vita. Sto ritrovando le sensazioni che da due anni non sentivo. Sono felice di aver riconfermato la medaglia di Roma. La differenza sta nel modo di affrontare le gare: a Roma quasi non mangiavo e non dormivo».
Ed ora tocca ai 200 stile libero, la gara di casa sua.

«I 200 li vivo visceralmente, non sarà semplice ripetersi perché il livello è molto cresciuto e perché sono l'avversaria da battere, ma ovviamente darò il massimo». E c’è da scommettere che i veri problemi li avranno le sue avversarie.

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