«Non voglio fare la fine di Bettino Craxi ma sono pronta a candidarmi a Benevento. Sarà la prima campagna elettorale in esilio in Italia». Sandra Lonardo, la moglie del leader Udeur Clemente Mastella agli arresti domiciliari per linchiesta Arpac, ha annunciato di aver scritto al capo dello Stato Giorgio Napolitano. «È un appello al presidente della Repubblica - ha detto lady Mastella alla trasmissione web Klauscondicio, condotta da Klaus Davi - perché intervenga, laddove è possibile, per far in modo che si ponga fine a questa prigionia». Lo sfogo del presidente del Consiglio regionale della Campania riporta agli anni di Tangentopoli: «Il nostro ordinamento parla chiaramente di presunzione dinnocenza fino al terzo grado di giudizio. Ma con la detenzione preventiva io sono stata già condannata. Limmunità? Da quando è stata abolita, da quando il politico si è dovuto spogliare di alcune garanzie le cose sono andate male». La sua vicenda, racconta, ha molti punti di contatto con quella del leader Psi morto dieci anni fa ad Hammamet: «Io e Bettino Craxi abbiamo storie diverse ma siamo stati mandati entrambi in esilio. Anche io sto vivendo un momento così difficile e - avverte la Lonardo - a volte penso addirittura di lasciare questo Paese».
Il problema non è né linchiesta giudiziaria né loperato dei pm: «La mia non è sfiducia nella magistratura, quanto piuttosto di sfiducia nel dover sfidare le varie competizioni che ci sono, gli attacchi ingiustificati, le accuse false». E sullindagine che ha portato al provvedimento di custodia cautelare avverte: «Finanche Cavour faceva segnalazioni scrivendo lettere di presentazione. Le segnalazioni quando erano possibili le ho fatte, sempre nel rispetto delle regole. Ma sono accusata in Campania di aver fatto pressione per due primari verso lAsl di Caserta perché, come dicono, sarei una persona potente.
Lady Mastella scrive al Quirinale «Non voglio fare la fine di Bettino»
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