Lo slogan. L’arte dello slogan non fa difetto a questo partito neonato, che riunisce - tra gli altri - i fuoriusciti da Rifondazione (Vendola), i Verdi della Francescato, i Socialisti di Nencini e Sinistra democratica di Fava. «Born to change», nati per cambiare, si legge sul loro sito; un sito sul quale campeggia la scritta «Più sinistra in Europa. La nuova sinistra italiana».
Gli obiettivi. Le parole di Papa Wojtyla riassumono gli umori di Vendola: «A chi teme di non raggiungere il 4%, dico “non abbiate paura”». L’idea è quella di un partito non prigioniero di «catacombe ideologiche», che strizzi l’occhio al Pd e punti molto su solidarietà, multiculturalismo, laicismo e sulla lotta per i diritti civili.
Il punto forte. Anche Sl punta ad approfittare degli elettori pd insoddisfatti. Il bacino in cui vuole pescare è quello degli ex Ds stanchi di un partito democratico in cui è forte la componente ex Dc. Il disegnatore Staino (tesserato Pd che ha dichiarato di votare Sl) è un esempio. L’aura giovanile del leader e del movimento potrebbe portare i voti dell’Onda studentesca.
Il punto debole. Dividere ulteriormente la sinistra è un azzardo, perché si rischia di scomparire in coppia. Il gioco di strizzare troppo l’occhio al Pd potrebbe costare i voti dei più radicali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.