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L'allarme sicurezza. E ora il centrosinistra si ricorda dei militari

La destra all'attacco di Sala: "Ha fallito". E il Pd adesso chiede divise per strada

L'allarme sicurezza. E ora il centrosinistra si ricorda dei militari
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Accoltellata in pieno giorno e in pieno centro. Il tentato omicidio di Anna Laura Valsecchi, 43 anni ieri mattina alle 9 in piazza Gae Aulenti ha scosso profondamente la città, proprio nel giorno in cui il Sole24 Ore "mette" Milano al primo posto della classifica della criminalità. Milano, infatti, è al primo posto d'Italia per numero di reati denunciati rispetto alla popolazione, al terzo per violenze sessuali, al primo per furti e per rapine, al secondo per furto con strappo e danneggiamenti. Il sindaco Beppe Sala dal Brasile per il summit delle città sostenibili C40, definisce il tentato omicidio "inaccettabile". "Episodi di violenza di questo genere non sono accettabili. Esprimo la mia vicinanza alla signora vittima di questo gesto di violenza e alla sua famiglia. Ci auguriamo possa riprendersi presto dal trauma e dalle conseguenze di questo evento" aveva detto in mattinata. L'aggressore è statato preso in un labergo in zona entrale, grazie alla segnaalzioen della sorella gemella che l'ha riconosciuto nelle immagini diffuse dai carabinieri. Si dice turbato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana non solo perché la donna è una funzionaria regionale (lavorava a Finlombarda) "ma per le dinamiche che hanno caratterizzato" l'aggressione. Così se l'opposizione compatta attacca il sindaco sulla mancata gestione della sicurezza in città, il centrosinistra si spinge oltre chiedendo più forze dell'ordine per le strade.

La consigliera comunale di Fi Deborah Giovanati chiedendo "una svolta vera sulla sicurezza" propone che "la delega venga affidata a un rappresentante dell'opposizione, come ruolo di garanzia per tutti i milanesi", mentre l'ex vicesindaco e deputato di FdI Riccardo de Corato invoca un presidio fisso dei militari in quello che definisce il triangolo delle Bermuda: piazza Gae Aulenti, corso Como e via de Tocqueville. Richiesta sempre snobbata dal centrosinistra ma che si trova di fronte alla "resa dei conti" con i propri concittadini.

"L'accoltellamento è l'ennesima prova del totale fallimento del sindaco nella gestione della sicurezza in città" tuona Samuele Piscina, consigliere comunale e Segretario Provinciale della Lega. Sindaco che ha negato per anni la problematica e ultimamente ha deciso di trattenere per sé le deleghe alla sicurezza senza però esercitarle".

Peccato però che a chiedere a Sala di occuparsi davvero della sicurezza in città, sia il Pd compatto: dopo l'esperimento fallimentare del super consulente Gabrielli, infatti, il sindaco ha avocato a sé le deleghe alla sicurezza senza fare niente. Fa da apripista il capogruppo in Regione Pierfrancesco Majorino, strenuo oppositore di militari e forze dell'ordine che ieri ha chiesto che "il governo invii a Milano i cinquecento agenti in più promessi da tre anni. Sulla sicurezza ci vorrebbe un'azione bipartisan".

A mettere il cappello sulla rivendicazione il segretario metropolitano del Pd Alessandro Capelli: "Da tre anni attendiamo le misure promesse per la sicurezza in tutte le grandi città. Servono azioni concrete: più agenti, più prevenzione e maggiore controllo sulla diffusione delle armi. La sicurezza si costruisce con una politica che protegga davvero le persone".

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