Ventisette milioni di dipendenti dal Prozac: il dieci per cento degli americani si risolleva così, abitualmente, ingoiando una pillola. E non sempre prescritta dallo psicoterapeuta. È l'America che negli anni Duemila si scopre Prozac dipendente, la nazione degli antidepressivi. Nel 1996 i consumatori della pillola erano il 6 per cento della popolazione, circa 13 milioni di persone. Nel 2005 sono diventati il doppio: 27 milioni, appunto. Lo dice uno studio dell'Agenzia per la ricerca e la qualità della salute: l'infelicità si cura sempre più spesso così, senza nemmeno consultare uno specialista. Perché costa, e molti non possono permetterselo. Allora il Prozac sembra un rimedio fai da te efficace e non troppo rischioso, sembra alla portata di tutti: entri in farmacia, paghi, apri la confezione, inghiotti, deglutisci e via.
Il consumo è aumentato in tutte le classi sociali e in tutte le minoranze. Unica eccezione, gli afroamericani. Ed è salito anche il ricorso dei singoli alla pillola: non solo sono sempre di più gli americani che si curano con gli antidepressivi, ma sono sempre di più anche i farmaci assunti da ogni persona. Tanto che nel 2008, l'anno della crisi, le prescrizioni di antidepressivi hanno toccato la cifra record di 164 milioni. In tutto, una spesa da 9,6 miliardi di dollari. Comprare questi farmaci è facile, si trovano senza complicazioni, nessuno si scandalizza più. È diventato normale perfino dare il Prozac ai bambini: la Food and Drug Administration ha già lanciato l'allarme in proposito, perché troppi piccoli americani vengono cresciuti a Prozac. E intanto la depressione aumenta: sia fra bimbi e adolescenti, sia fra gli adulti. Di fronte a consumi così elevati di antidepressivi, è aumentato anche il tasso di suicidi fra persone di mezza età.
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